Automobilismo d'epoca

84 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | DICEMBRE 2022-GENNAIO2023 Cinquant’anni fa le cronoscalate italiane raggiunsero un indice di pericolosità molto elevato. Tre incidenti tolsero di scena in poche settimane Edoardo Lualdi Gabardi, “Riccardone” e “Noris”, tra i migliori specialisti dell’epoca Di Danilo Castellarin Mezzo secolo fa, nell’estate del 1972, una serie di gravissimi incidenti cambiarono completamente il volto delle corse in salita italiane. Nel giro di pochi mesi uscirono di scena tre fra i più celebrati protagonisti delle cronoscalate: Edoardo Lualdi Gabardi (Castell’Arquato-Vernasca, domenica 14 maggio 1972), Carlo Benelli, detto “Riccardone”, (Castione Baratti-Neviano, vicinoaParma, sabato20maggio1972),GiacomoMoioli detto “Noris” (Malegno-Borno, in Val Camonica, vicino a Brescia, sabato 26 agosto 1972). “Riccardone” e “Noris” morirono. Lualdi sopravvisse ma si ritirò per sempre. E il 1972 passò alla storia come “annus terribilis”. In un’Italia che ancora viaggiava poco, le corse in salita portavano i campioni davanti alla porta di casa. Ce n’erano ovunque. Erano prove di velocità concentrate, dove bisognava intuire le caratteristiche del percorso, interpretare le curve, sempre una diversa dall’altra, insomma “capire” la macchina che correva sotto, indovinando il puntodi non ritorno, il cosiddetto “limite” che ogni corridore cerca disperatamente e che rappresenta il presupstagione MALEDETTA CORSE IN SALITA 1972

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