Automobilismo d'epoca

17 Cosa affascina di più in un’automobile, il contenuto tecnico o l’aspetto estetico? Siamo nel campo della soggettività, ma per fortuna molto spesso i due elementi convivono in una felice sintesi. Nel periodo tra le due guerre l’apporto dei carrozzieri veste di personalità i telai, come nel caso della Lancia Artena Cabriolet. Il bell’esemplare in mostra è del 1932 ed evidenzia lo sforzo di Pinin Farina (non ancora ununiconome…) nell’introdurre due novità stilistiche: i parafanghi anteriori con un primo accenno di integrazione nel corpo vettura e la calandra esterna del radiatore lievemente inclinata all’indietro. È tuttavia la Lancia Aurelia LANCIA ARTENA CABRIOLET L’Artena Cabriolet del 1932 nell’interpretazione di Pinin Farina introduce nuovi stilemi, come la progressiva integrazione dei parafanghi anteriori nella carrozzeria e l’inclinazione della calandra. Sono le prime avvisaglie di una modernità che va affermandosi nel corso degli anni Trenta. LANCIA D25 La D25 non ha mai corso, ma riprende fedelmente le linee tipiche delle Sport degli anni 50, a cominciare dalla plurivittoriosa D24. Non c’è nulla di superfluo, tanto meno nel posto di guida, eppure questa essenzialità assume una eleganza che va al di là dell’aspetto sportivo. LANCIA AURELIA B24 SPIDER La B24 Spider è considerata unanimemente una tra le più belle auto mai disegnate al mondo, sicuramente la più iconica tra tutte quelle di Pinin Farina. Il parabrezza così sagomato è un omaggio alla moda delle auto americane, molto ammirate nel dopoguerra e per tutti gli anni 50.

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