Automobilismo d'epoca 1/2-2021

15 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |GENNAIO-FEBBRAIO2021 DALLA F. 875 ALLA F. PANDA In apertura, Romolo Tavoni direttore di gara a Monza. Qui a fianco, con un pilota agli esordi del Trofeo Cadetti, campionato organizzato dall’Autodromo di Monza e durato quasi mezzo secolo. La Formula 875, con il motore della Fiat 500 Giardiniera, durò fino ai primi anni Ottanta (sotto, una gara del 1982), quando il motore fu sostituito dal 903 ad aste e bilancieri della Panda. a quella griglia di partenza sguarnita Tavo- ni non cedette: la categoria altrimenti sa- rebbe morta di complicazioni e costi che erano contrari allo spirito con cui era stata creata. Si doveva mettere l’interesse di tut- ti davanti a tutto. Aveva vinto Tavoni. Tavo- ni è morto, il 20 dicembre scorso, un mese prima di compiere 95 anni, a casa sua, Ca- sinalbo, a un’accelerata da Maranello. Più ancora di segretario personale di EnzoFer- rari, direttore sportivo della Ferrari e diret- tore per decenni dell’AutodromodiMonza, per noi Tavoni rimarrà sempre il direttore della gara disputata da due auto. Un uomo di intelligenza superiore, dignitoso, forte. L’intervista: i 50 anni del “Cadetti” Il 5 maggio 1965 partì la prima edizione del Trofeo Cadetti che, pur con alcuni cambia- menti di monoposto, festeggia quest’anno (2015, ndr) il mezzo secolo di attività. Un traguardo molto importante per un cam- pionato che per almeno quarant’anni ha rappresentato il sogno e la scuola, per mol- tissimi ragazzi con tanta passione e pochi soldi, per diventare piloti. Molti di loro dal- le “petarelle” sono arrivati al “top” dell’au- tomobilismo, come Michele Alboreto, Al- berto Colombo, Lella Lombardi, Fabrizio Barbazza, Max Papis solo per citarne alcu- ni. Ma il “Cadetti” fu una scuola per tutti: tecnici, meccanici, direttori sportivi, com- missari, personale organizzativo e perfino giornalisti. Per la ricorrenza ci è parso dunque norma- le andare da colui che in prima persona ha seguito la gestazione del Trofeo e l’ha “gui- dato” con immutata passione per i succes- sivi trent’anni, intuendo anche per primo la necessità di aggiornare le monoposto, non senza dover lottare per vincere forti resi- stenze: Romolo Tavoni. «L’idea fu dell’al- lora direttore dell’AC Milano e dell’Auto- dromo di Monza Luigi Bertett -racconta Romolo Tavoni-, perché diceva che una struttura comeMonza con ladisponibili- tà e il personale che aveva non poteva fa- re una gara al mese. Inoltre, la Sias (So- cietà Incremento Automobilismo e Sport, ndr) per statuto doveva fare qualcosa ri- volto ai giovani. Dato che io avevo cono- scenze dirette del settore, Bertett m’inca- ricò di studiare una formula adatta ai giovani, che perciò doveva costare poco. Chiesi all’ingegnere Massimino di stu- diare un telaio che ognuno, rispettando i parametri di base, avrebbe potuto co- struirsi da solo. Poi contattai l’ingegner Lampredi, a capo della progettazione dei motori Fiat, spiegandogli quello che volevamo fare. Lui mi consigliò il moto- re della 500 Giardiniera, orizzontale e quindi conbaricentro basso; emi accom- pagnò dal preparatore Bosato che ne sta-

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