Automobilismo d'epoca

41 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |APRILE 2023 Un grande e bell’esempio di persona e professionista che, grazie a passione, dedizione e perseveranza infinite, è riuscito a realizzare il sogno coltivato sin da ragazzino. Nel caso specifico: disegnare auto per i grandi carrozzieri italiani. Cui si sono aggiunti, insieme e più avanti, i progetti per moto, scooter, biciclette elettriche, barche e non solo. “I manufatti che stanno fermi non mi hanno mai attratto più di tanto, mentre sono sempre stato appassionato degli oggetti che si muovono e, sin da piccolo, del disegno”. Un’attitudine, ci racconta Pierangelo Andreani, condivisa con il padre e prima ancora con il nonno che, nel lontano 1903, avviò la sua attività lavorativa dedicandosi alla costruzione di manufatti in cemento. “Un mestiere che ha poi portato avanti con mio padre, allargando le realizzazioni alle piastrelle in marmo e graniglia che si usavano negli anni Cinquanta. Ho visto loro eseguire bei lavori di disegno, ma anche di scultura: usavano la creta per realizzare i modelli per gli stampi in gesso necessari a costruire balconi, ringhiere e tutti quei motivi esterni delle abitazioni tipici del periodo dell’Art Decò. A Sondrio, dove sono nato e cresciuto, non esisteva all’epoca un Liceo Artistico. Scelsi allora di assecondare la mia passione per il disegno iscrivendomi all’istituto tecnico per geometri, una scelta funzionale anche all’attività di famiglia. In quei cinque anni, ogni pagina o spazio bianco che mi trovavo tra le mani rappresentava un invito subliminale a dare sfogo alla mia creatività. Ogni centimetro libero finiva inevitabilmente per essere ricoperto dai miei schizzi di auto. Una ‘chiamata’ irrefrenabile stoppata solo una volta, durante una lezione di matematica, dal professore: ‘Guardi Andreani che qui non siamo mica alla Pininfarina. Smetta con MONDIAL 8 Dopo il periodo Fiat, Andreani passò alla Pininfarina, dove si occupò del design della Ferrari Mondial 8. La difficoltà del progetto stava nel cercare di rispettare le corrette proporzioni di una sportiva a 4 posti con il motore centrale. LA “MAMMA” DELLA RITMO IN SCALA 1:10 Dal dicembre 1970 a fine febbraio 1972, Andreani lavorò alla Fiat e, tra i vari progetti, disegnò e realizzò il modellino in scala 1:10 della futura Ritmo, che viene invece attribuita a Walter de Silva e Sergio Sartorelli. Rispetto all’auto che uscì nel 1978, la differenza principale stava nei gruppi ottici anteriori, che da rettangolari diventarono circolari.

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