Automobilismo d'epoca

AUTOMOBILISMO D’EPOCA - APRILE 2023 ISSN 1723-4549 p.i. 15/03/2023 CLASSIC TRADER 120 occasioni da non perdere! WWW.AUTOMOBILISMODEPOCA.IT PRODUZIONE • NSU Sport Prinz 600 • Volkswagen Karmann Ghia 1500 Typ 34 SPORT • Formula 1 / I piloti francesi • Ercole Colombo, il fotografo della F.1 • Rallye Monte-Carlo Historique ATTUALITÀ • Retromobile Paris • Museo Cozzi Alfa Romeo • Personaggi / Pierangelo Andreani Euro 7,00 in Italia - Mensile - Anno 21 - N. 4 APRILE 2023 Mercedes Classe G mito senza tempo

Coordinamento tecnico ALBERTO ORIGGI Servizio grafico SABRINA BRAMBILLA Stampa: TIBER Spa - Brescia Distributore: SO.DI.P., via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (Milano), tel. 02/660301 Distributore per l’estero: SO.DI.P. SpA, Via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel +3902/66030400 - FAX +3902/66030269 e-mail: sies@siesnet.it - www.siesnet.it Poste Italiane Spa Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, LO/MI Per abbonamenti e arretrati: vedi pagina interna © Copyright 2023 Sportcom Srl - Milano Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati. Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Registrazione del Tribunale di Milano n.394 del 23/06/2003 - Registrazione al R.O.C. n. 56401 SPORTCOM S.R.L. via Felice Orrigoni, 4 - 21100 Varese - tel. 333-5633002 Amministratore unico Noemi Tedeschi Direttore Generale Enzo Lucibello AUTOMOBILISMO D’EPOCA via Polonia, 7 - 20157 Milano tel. 02-40321100 www.automobilismodepoca.it redazione@automobilismodepoca.it SOMMARIO COMEDI S.r.l. via Polonia, 7 - 20157 Milano tel. 02-87175030 www.comedi.it - info@comedi.it PER LA PUBBLICITÀ SU 4 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | APRILE 2023 24 LETTERE E CONSULENZA LEGALE 6 FATTI & NOTIZIE 8 UN CAFFÈ CON… 14 STORIA DEL DESIGN 16 PILLOLE DI STORIA 18 LE RUOTE DEL TEMPO 20 EVENTI / RALLY MEETING VICENZA 22 EVENTI / RETROMOBILE PARIS 24 ANNO 21 - N. 4 - APRILE 2023 Direttore responsabile FEDERICO ALIVERTI Direttore ALBERTO PASI Caporedattore FABIO SUVERO Hanno collaborato ALBERTO BERGAMASCHI - ANTONIO BIASIOLI - MASSIMO CAMPI ANTONIO CANNIZZARO - DANILO CASTELLARIN - OLIMPIA DE CASA - MICHELE DI MAURO - ALBERTO GEROSA - GIACOMO MONTANARI - FEDERICO SIGNORELLI - RODOLFO SOLERA Fotografie ACTUALFOTO - ALBERTO CALLIANO - MASSIMO CAMPI - DR Photo - MOTORSAND4x4.com - MICHELE DI MAURO - ARCHIVI E. COLOMBO - McLAREN - MERCEDES - REGISTRO STORICO NSU VOLKSWAGEN - SPORTCOM

5 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |APRILE 2023 40 32 90 46 58 80 MUSEO COZZI ALFA ROMEO 32 PERSONAGGI DEL NOSTRO MONDO / PIERANGELO ANDREANI 40 NSU SPORT PRINZ 600 46 150 ANNI DI NSU 54 VOLKSWAGEN KARMANN GHIA 1500 TYP 34 58 MERCEDES 280 GE-G63 AMG V8 BITURBO 68 SPORT / QUELLA VOLTA CHE... 78 FORMULA 1 / I PILOTI FRANCESI 80 FORMULA 1 / ERCOLE COLOMBO 90 RALLY / MONTE-CARLO HISTORIQUE 96 RESTAURO / FIAT X1/9 (QUINTA PUNTATA) 104 ELENCO PROVE & RIEVOCAZIONI 108 AGENDA D’EPOCA 116 GLI ANNUNCI DI CLASSIC TRADER 123 I LISTINI DELLE AUTO DA COLLEZIONE 132

24 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | APRILE 2023 I MAESTRI della patina EVENTI / RETROMOBILE PARIS

25 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |APRILE 2023 Il Salone francese apre la stagione 2023 dei grandi appuntamenti internazionali imboccando finalmente la risalita dopo la pausa Covid: ancora qualche “buco” nell’esposizione, ma il livello è tornato al top, con pezzi di rarità assoluta e lusso ai massimi livelli. Tematica trasversale la celebrazione dei 100 anni del Circuito di Le Mans Testo e foto di Michele Di Mauro IRRAGGIUNGIBILE Il pezzo forte dell'asta di Artcurial non poteva che essere legato a doppio filo coi 100 anni di Le Mans, tema centrale di questa edizione di Retromobile. Si tratta del 10° esemplare costruito di Ferrari 250 LM, uno di soli 32, matching numbers, storia conosciuta e nella stessa collezione da 20 anni. Su richiesta la stima d'asta, evidentemente molto impegnativa (si vocifera oltre 20 milioni) dato che la vettura è rimasta, inaspettatamente, invenduta.

32 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | APRILE 2023 Grazie alla lungimiranza di Pietro Cozzi, che ha collezionato 60 auto e una lunga serie di documenti, poster e oggetti legati al marchio, il museo di Legnano (MI) è diventato un punto di riferimento per gli appassionati di Alfa Romeo, e non solo Testo e foto di Massimo Campi Gioielli di famiglia ATTUALITÀ / MUSEO COZZI

33 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |APRILE 2023 UNA PASSIONE INFINITA Il museo nasce dalla passione di Pietro Cozzi che apre nel 1955, insieme ai suoi fratelli, un punto di vendita e riparazioni automobili dedicato alle Alfa Romeo. Da allora ha iniziato a collezionare le Alfa più significative.

40 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | APRILE 2023 Tra i più famosi designer italiani, Andreani ha fatto della sua passione un lavoro di successo. Ha iniziato in Fiat per passare poi alla Pininfarina e alla Maserati. Il suo impegno si è esteso anche alle moto (Benelli, Moto Guzzi, Cagiva, Sym, Yamaha) e alla nautica di Olimpia De Casa Disegnare il movimento PERSONAGGI DEL NOSTRO MONDO / PIERANGELO ANDREANI

41 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |APRILE 2023 Un grande e bell’esempio di persona e professionista che, grazie a passione, dedizione e perseveranza infinite, è riuscito a realizzare il sogno coltivato sin da ragazzino. Nel caso specifico: disegnare auto per i grandi carrozzieri italiani. Cui si sono aggiunti, insieme e più avanti, i progetti per moto, scooter, biciclette elettriche, barche e non solo. “I manufatti che stanno fermi non mi hanno mai attratto più di tanto, mentre sono sempre stato appassionato degli oggetti che si muovono e, sin da piccolo, del disegno”. Un’attitudine, ci racconta Pierangelo Andreani, condivisa con il padre e prima ancora con il nonno che, nel lontano 1903, avviò la sua attività lavorativa dedicandosi alla costruzione di manufatti in cemento. “Un mestiere che ha poi portato avanti con mio padre, allargando le realizzazioni alle piastrelle in marmo e graniglia che si usavano negli anni Cinquanta. Ho visto loro eseguire bei lavori di disegno, ma anche di scultura: usavano la creta per realizzare i modelli per gli stampi in gesso necessari a costruire balconi, ringhiere e tutti quei motivi esterni delle abitazioni tipici del periodo dell’Art Decò. A Sondrio, dove sono nato e cresciuto, non esisteva all’epoca un Liceo Artistico. Scelsi allora di assecondare la mia passione per il disegno iscrivendomi all’istituto tecnico per geometri, una scelta funzionale anche all’attività di famiglia. In quei cinque anni, ogni pagina o spazio bianco che mi trovavo tra le mani rappresentava un invito subliminale a dare sfogo alla mia creatività. Ogni centimetro libero finiva inevitabilmente per essere ricoperto dai miei schizzi di auto. Una ‘chiamata’ irrefrenabile stoppata solo una volta, durante una lezione di matematica, dal professore: ‘Guardi Andreani che qui non siamo mica alla Pininfarina. Smetta con MONDIAL 8 Dopo il periodo Fiat, Andreani passò alla Pininfarina, dove si occupò del design della Ferrari Mondial 8. La difficoltà del progetto stava nel cercare di rispettare le corrette proporzioni di una sportiva a 4 posti con il motore centrale. LA “MAMMA” DELLA RITMO IN SCALA 1:10 Dal dicembre 1970 a fine febbraio 1972, Andreani lavorò alla Fiat e, tra i vari progetti, disegnò e realizzò il modellino in scala 1:10 della futura Ritmo, che viene invece attribuita a Walter de Silva e Sergio Sartorelli. Rispetto all’auto che uscì nel 1978, la differenza principale stava nei gruppi ottici anteriori, che da rettangolari diventarono circolari.

46 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | APRILE 2023 Minuscola, aerodinamica, elegante, due posti secchi e un motorino parecchio allegro. La Sport Prinz è davvero una principessina in abiti sportivi, dall’aria spigliata e sbarazzina. Ai suoi tempi non è stata molto capita anche se piaceva soprattutto alle donne. Oggi vive una seconda giovinezza di Rodolfo Solera – foto Alberto Calliano Prinzessin Eine kleine NSU SPORT PRINZ 600

47 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |APRILE 2023 Una piccola coupé rossa guizza in città, muovendosi agile nel traffico del centro già piuttosto caotico e scattando rapida ai semafori. Siamo agli albori degli anni Sessanta, ancora non esistono le zone pedonali, i taxi sono verdi e neri e gli autobus si muovono minacciosi, con gli autisti che con gran lavoro di braccia ruotano enormi volanti per compiere manovre millimetriche, impossibili per normali esseri umani. Infatti suscitano l’ammirazione incondizionata dei ragazzini che, incuranti dei richiami delle madri, li guardano incantati, appoggiati alla grande campana di fianco al posto di guida: là sotto si sente ruggire un grosso motore diesel, potente e fragoroso. La coupé rossa supera di slancio l’autobus che sta per fermarsi, ancora un paio di semafori e si arresta. Parcheggia nell’unico spazio libero rimasto lungo il marciapiede, troppo piccolo per ospitare una berlina di normali dimensioni, ma perfetto per lei. A patto di indovinare la manovra, impresa non sempre facile. Che però riesce perfettamente: tre soli movimenti, proprio come prescritto dalla Scuola Guida. La portiera si apre e dall’auto esce una donna, età indefinita ma si potrebbe supporre intono alla quarantina, aspetto sportivo-chic, decisamente affascinante. Chiude la macchina e scompare nel negozio di abbigliamento lì di fronte. Quello che abbiamo descritto avrebbe potuto essere lo storyboard di uno spot pubblicitario del 1960, se già fossero esistite a quel tempo le TV commerciali. Non c’erano ovviamente, ma in termini di marketing quello era il posizionamento della NSU Sport Prinz, una Gran Turismo in miniatura pensata per essere una vettura di nicchia ma anche per colmare un vuoto nella produzione automobilistica del tempo. Le Ferrari, le Maserati, le Aston Martin erano destinate ad un pubblico di pochi privilegiati, facoltosi imprenditori o personaggi di successo nel mondo dello sport e dello spettacolo, e a nessun altro. Gli automobilisti normali, da poco riusciti a raggiungere il benessere sull’onda del boom economico, non avevano molte possibilità di sperimentare il piacere di possedere un’auto sportiva e il gusto della guida brillante. Certo, c’erano le Alfa Romeo e in particolare le Giulietta Sprint e Spider, ma erano già oltre quella soglia di cilindrata e di costo che costituiva un limite invalicabile per l’acquisto della prima automobile o anche della seconda auto di famiglia, come spesso poteva essere una coupé a due soli posti. Sotto i 1.000 di cilindrata si trovava qualche coupé a listino, ma troppo particolare. C’erano le Abarth 750 Bialbero e 850 coupé, però erano vetture da corsa, costose e poco o nulla utilizzabili quotidianamente. Idem dicasi per le esclusive Cisitalia 750 coupé e spider o per le Moretti e Siata, tutte derivate dalla Fiat 600 e costruite in pochissimi esemplari. L’unica offerta in grado di accontentare un vasto pubblico ad un prezzo un po’ elevato ma ancora accessibile, poco più di un milione di lire nel 1960, era la Sport Prinz, sfiziosa nella linea, economica nella gestione del piccolo motore, divertente da guidare. Costava come due Fiat 500 e forse qualcosa in più, ma le prime sportive abbordabili, come la Fiat 1200 Cabriolet, costavano quasi come tre 500. Insomma, l’idea era buona, tutto stava nel capire come l’automobilista italiano avrebbe reagito. Lanciata nel 1959, la Sport Prinz mostra subito una interpretazione molto particolare della piccola sportiva derivata da una utilitaPERSONALITÂ RITROVATA La Sport Prinz ha una sua forte personalità, che ne fa oggi oggetto di attenzione da parte di avveduti collezionisti, non soltanto di stretta osservanza NSU. Questo esemplare è del 1964 e appartiene a Fabio Magnanelli, collezionista torinese.

58 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | APRILE 2023 A metà degli anni Cinquanta la Volkswagen Typ 1, che in Italia chiamiamo Maggiolino, è all’apice del suo successo, eppure a Wolfsburg non dormono sonni tranquilli: a parte il Transporter, furgoncino da esso derivato (Typ 2), l’intera esistenza della Casa tedesca è infatti basata su questo solo modello, concettualmente vecchio di vent’anni. Quanto a lungo potrà durare ancora il suo successo? Una nuova famiglia I dubbi sulla longevità del modello, all’epoca ancora inimmaginabile, spingono Heinz Nordhoff, figura delegata alla gestione della fabbrica di Wolfsburg dopo la ricostruzione post bellica, ad avviare la progettazione di qualcosa di nuovo per intercettare ulteriori fasce di clientela. Molto meno diffusa della più piccola Typ 14, la coupé disegnata da Ghia e allestita da Karmann su telaio Typ 3 oggi è una mosca bianca. Stile controverso, indole turistica e prezzo proibitivo ne limitarono la diffusione nonostante sia rimasta in produzione dal 1961 al 1969. Ragion per cui, oggi come allora, rappresenta una scelta controcorrente Testo e foto di Michele Di Mauro A qualcuno VOLKSWAGEN KARMANN GHIA 1500 TYP 34 piace strana

SGUARDO DA GUFO Accigliato e barocco, il frontale è uno degli elementi maggiormente distintivi della Typ 34. Lo stile è di Sartorelli che, come tanti all'epoca, segue gli innovativi concetti di design lanciati nel 1959 dalla Chevrolet Corvair che faranno scuola in tutta Europa, dalle Fiat 1300/1500 alla NSU Prinz e Zaz 968. Comune all'americana pure il lungo volume posteriore che ospita il vano motore. Il risultato è comunque ricco di personalità.

68 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | APRILE 2023 Così uguali, così diverse MERCEDES 280 GE 1983 – G63 AMG V8 BITURBO 2023 DA RECORD In produzione dal ‘79, la “G” è la vettura più longeva della storia Mercedes, seconda solo all'Unimog che, però, non è un'auto. In realtà al lancio anche la “G” è considerata un mezzo da lavoro, tanto che per molti anni non è venduta negli USA perché avrebbe incrinato l'immagine di lusso del Marchio. 280 GE e G63 AMG sono il top di gamma a benzina delle rispettive epoche.

69 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |APRILE 2023 Incredibilmente evoluta ma ancora inconfondibilmente lei, la Classe G quest’anno festeggia i quarant’anni del suo successo sportivo più significativo, la Paris-Dakar. Che abbiamo voluto ricordare mettendo in strada una 280 GE del 1983 e l’ultima, estrema, G63 AMG da 585 CV Testo e foto di Michele Di Mauro

80 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | APRILE 2023 Se guardiamo semplicemente alle statistiche non è che la Francia in Formula 1 abbia svettato in modo particolare. Dal 1950 a oggi sono scesi in pista 72 piloti transalpini, un buon numero certamente ma lontano dai leader di presenza, ovvero gli inglesi che ne contano 150, gli americani con 138 e gli italiani con 100. Anche dal punto di vista dei campioni del mondo, i francesi ne possono contare solo uno, Alain Prost. Gli anni del blu di Francia FORMULA 1 Nonostante le statistiche dicano questo, i cugini d’oltralpe sono stati tra i più quotati, in particolare dagli anni Settanta, e la maggior parte di loro ha dimostrato di avere il “piede pesante” regalando al mondo imprese spesso memorabili. Per raggiungere una simile popolarità non ci si appella però solo alla fortuna, alla casualità, al talento di un singolo. Ci vogliono dei presupposti precisi e un grande impegno per arriIL PROFESSORE Alain Prost è stato soprannominato “il professore” per la capacità di mettere a punto e di gestire in gara la vettura nonché per le sue doti politiche su come contrattare con i suoi team manager. In foto lo vediamo al volante della McLaren con cui ha conquistato tre dei suoi quattro titoli mondiali.

81 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |APRILE 2023 C’è stato un momento nella storia della F.1 dove i piloti francesi sono stati grandi protagonisti. Dietro il loro successo uomini lungimiranti, la Elf e le scuole di pilotaggio. A diventare campioni del mondo potevano essere in tanti, ma la sorte è stata avversa o crudele. Alla fine il solo a diventare iridato è stato Alain Prost Di Massimo Campi e Alberto Pasi – foto M. Campi, Winfield, Magny Cours, Fia e Actualfoto vare a creare quella che tutti riconoscono universalmente come la “scuola francese”. Una figura determinante è François Guiter che verrà ricordato come lo storico mecenate dei piloti francesi. Guiter nasce nel 1928 e lega la sua carriera lavorativa alla Elf, marchio petrolifero nazionale, proposto sul mercato nel 1967 e del quale Gutier è direttore del marketing. Elf è dunque una linea di prodotti lanciata dalla Erap (Entreprise de recherches et d’activités pétrolières) di proprietà dello Stato. Grande appassionato di corse, Guiter si impegna a legare il marchio Elf al motosport, il settore che più di ogni altro lega tecnologia, passione e fascino in tutto il mondo, garantendo un ritorno d’immagine fortissimo. Ma c’è di più, perché Gutier sa anche come gestire al meglio i rapporti con la politica.

90 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | APRILE 2023 Poter fare una chiacchierata con Ercole Colombo è un’esperienza unica per qualsiasi appassionato di Formula 1. Facendo un paragone calcistico, sarebbe come ascoltare le storie di qualcuno che ha conosciuto tutti i più grandi campioni, i presidenti di club e gli allenatori degli ultimi 50 anni, e che abbia assistito dai bordi del campo a tutte le più importanti partite di calcio disputate in quel periodo. Ammesso che una tale persona esista, è facile immaginare il bagaglio di ricordi cui il fortunato interlocutore potrebbe attingere. Ed è esattamente quel che è capitato a me, un pomeriggio di fine febbraio. Sono andato a trovarlo nel suo studio-ufficio, dove custodisce, oltre agli strumenti del mestiere, uno sterminato quantitativo di immagini sulle capaci memorie di massa del suo archivio, e un buon numero di ricordi e memorabilia che ha raccolto in tanti anni di frequentazione del paddock della F.1. Ercole è uno dei fotografi più esperti dell’automobilismo da competizione. Quasi un predestinato, visto che la sua famiglia vive da generazioni nei pressi dell’Autodromo di Monza. Il padre lo porta fin da piccolo ad assistere alle gare: “Il primo GP che ho visto è stato anche il primo GP d’Italia, nel 1950. Da allora non ne ho mancato uno, ad eccezione di quello del 2019, chiuso al pubblico causa pandemia. Il mio papà mi ha avvicinato anche alla fotografia, ed è con la sua macchina fotografica, una Voigtländer biottica degli anni 50, che ho iniziato. È stato naturale mettere insieme la passione per i motori e quella per la fotografia”. Ercole inizia a fotografare le gare minori, che si disputano nell’autodromo dietro casa e a proporle ai gior700 GP disputati, non al volante ma dietro l’obiettivo della macchina fotografica. Una carriera eccezionale che si trasforma in oltre 5 milioni di immagini, moltissime passate alla storia. Siamo andati a trovarlo per ripercorrere alcuni momenti della sua vita sulle piste di tutto il mondo di Antonio Cannizzaro Il recordman della foto FORMULA 1 / ERCOLE COLOMBO IL DECANO DEI FOTOGRAFI Ercole Colombo festeggia così i 700 GP di Formula 1. Negli anni ha viaggiato per milioni di chilometri al seguito del Circus mondiale. Ha sviluppato rapporti con tutti i principali sponsor, coi team e i piloti. Rispetto al periodo più recente, negli anni Ottanta e Novanta le relazioni con i piloti erano più dirette, non c'era la mediazione di uno stuolo di manager e addetti stampa. Si viveva tutti insieme e c'erano tanti momenti di condivisione. Per questo nacque la denominazione di “Circus”.

96 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | APRILE 2023 Tra elettronica e limiti RALLYE MONTE-CARLO HISTORIQUE

97 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |APRILE 2023 C’era volta il Rallye di Monte-Carlo, la massima espressione delle gare su strada. Migliaia di chilometri da percorrere, partendo da diverse località europee per concentrarsi su Monaco e poi iniziare una lunga competizione caratterizzata dall’incertezza delle condizioni climatiche invernali e dalle difficoltà di un percorso interamente alpino, con prove cronometrate di giorno e di notte, per concludersi dopo quasi una settimana al porto del Principato. Le nuove regolamentazioni dei Rally degli anni 2000 hanno drasticamente ridimensionato questo aspetto caratteristico della competizione, riducendola ad una competizioLe buone prestazioni di gran parte degli equipaggi al 25° Rallye del Principato, italiani compresi, sono state vanificate dalle bizze degli strumenti e da incredibili penalizzazioni. Vediamo perché e come è andata di Alberto Bergamaschi – Foto di DR Photo e Motorsand4X4.com PROTAGONISTI A destra, ha portato bene agli svizzeri Enz e Seeberger la livrea “HF Munari-Mannucci Montecarlo 1972” della loro Fulvia Coupè 1,3 S: in testa da metà gara, si sono aggiudicati il Rallye con una prestazione precisa, senza sbavature. Nella foto grande, Giovanni e Tiziana Chiesa con la Giulia Ti 1600 sono stati i migliori degli italiani chiudendo al 3° posto assoluto.

AUTOMOBILISMO D’EPOCA - APRILE 2023 ISSN 1723-4549 p.i. 15/03/2023 CLASSIC TRADER 120 occasioni da non perdere! WWW.AUTOMOBILISMODEPOCA.IT PRODUZIONE • NSU Sport Prinz 600 • Volkswagen Karmann Ghia 1500 Typ 34 SPORT • Formula 1 / I piloti francesi • Ercole Colombo, il fotografo della F.1 • Rallye Monte-Carlo Historique ATTUALITÀ • Retromobile Paris • Museo Cozzi Alfa Romeo • Personaggi / Pierangelo Andreani Euro 7,00 in Italia - Mensile - Anno 21 - N. 4 APRILE 2023 Mercedes Classe G mito senza tempo

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