“Le auto ventennali sono vecchie e stressate, causano incidenti”
“Il Certificato di Rilevanza Storica è rilasciato da un’associazione privata(l’ASI, ndr)di cui non sappiamo nulla, nulla, nulla, ed è applicato sulla carta di circolazione. Per meun documento dello Stato non può essere imbrattatocon delle cose che non sappiamo come, a che costo e con che sistemi sono definite”.Con queste parole, Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ Automobile club d’Italia, ha sferrato un attacco senza precedenti nei confronti dell’Automotoclub Storico Italiano (e delle altre associazioni che hanno facoltà di certificare le auto, stabilendone il valore storico).Oggetto della contestazione di Sticchi Damiani,le famigerate “ventennali”, cioè le automobili “vecchie”, secondo la vulgata, che sono le più inquinanti. Secondo i dati in possesso di Sticchi Damiani essesono 4,6 milionie costano allo Stato in benefici fiscali, per la loro tutela, 7 milioni di euro (per il 2019) e 25 milioni costeranno per il 2020. Nell’auditorio di questo discorso, tenuto nell’ambito della “74^ Conferenza del Traffico e della Circolazione” che si è tenuta a Roma l’altro ieri, martedi 26 novembre, c’era anche il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte.Laricetta di Sticchi Damianiper contenere l’inquinamento, e i costi relativi per lo Stato, è quella di“rottamare le auto vecchie per favorirne il ricambio con auto Euro 4, 5 e 6”. Ed eliminare così circa quattro milioni di auto ventennali, permantenere soltanto quelle meritevoli, identificate in circa 380.000in base alla famosa lista chiusa (da stilare, con il contributo di associazioni varie e addetti ai lavori dell’auto storica). In totale in Italia, sempre secondo i dati ACI, circolano 14 milioni di auto Euro 0, 1,2 e 3, il 35% del parco circolante; le auto a benzina Euro 4 inquinano il 50% meno di un’Euro 3; un Diesel Euro 1 inquina ventotto volte quanto un Diesel Euro 6.Come fare dunque per incentivare le rottamazioni delle auto più inquinanti in favore di auto più ecologiche, anche usate? “Noi proponiamo -ha detto Sticchi Damiani- perincentivare il passaggio ad auto usate Euro 4, 5 e 6, l’abbattimento del 50% dell’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT, ndr). Questo dovrebbe smuovere,far smaltire un po’ di usato alle concessionariee per lo Stato non sarebbe un grosso sacrificio, anzi, perché si muoverebbe un po’ anche la vendita del nuovo e si recupererebbero i mancati introiti con l’IVA”.Ha aggiunto infine Sticchi Damiani che, sempre secondo le evidenze in mano all’ACI (in base agli studi statistici prodotti dalla Fondazione Caracciolo Centro Studi), un’automobile di 11 anni ha la probabilità di incappare in incidenti mortali o con feriti gravi cinque volte più di un’auto nuova: “Perchéle auto ventennali-ne deduce il presidente ACI-sono obsolete dal punto di vista tecnologico e sono stressate da vent’anni d’uso”.Qui sotto, il discorso integrale di Angelo Sticchi Damiani, a partire da 1.56.28.
“Il Certificato di Rilevanza Storica è rilasciato da un’associazione privata(l’ASI, ndr)di cui non sappiamo nulla, nulla, nulla, ed è applicato sulla carta di circolazione. Per meun documento dello Stato non può essere imbrattatocon delle cose che non sappiamo come, a che costo e con che sistemi sono definite”.
Con queste parole, Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ Automobile club d’Italia, ha sferrato un attacco senza precedenti nei confronti dell’Automotoclub Storico Italiano (e delle altre associazioni che hanno facoltà di certificare le auto, stabilendone il valore storico).
Oggetto della contestazione di Sticchi Damiani,le famigerate “ventennali”, cioè le automobili “vecchie”, secondo la vulgata, che sono le più inquinanti. Secondo i dati in possesso di Sticchi Damiani essesono 4,6 milionie costano allo Stato in benefici fiscali, per la loro tutela, 7 milioni di euro (per il 2019) e 25 milioni costeranno per il 2020. Nell’auditorio di questo discorso, tenuto nell’ambito della “74^ Conferenza del Traffico e della Circolazione” che si è tenuta a Roma l’altro ieri, martedi 26 novembre, c’era anche il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte.
Laricetta di Sticchi Damianiper contenere l’inquinamento, e i costi relativi per lo Stato, è quella di“rottamare le auto vecchie per favorirne il ricambio con auto Euro 4, 5 e 6”. Ed eliminare così circa quattro milioni di auto ventennali, permantenere soltanto quelle meritevoli, identificate in circa 380.000in base alla famosa lista chiusa (da stilare, con il contributo di associazioni varie e addetti ai lavori dell’auto storica). In totale in Italia, sempre secondo i dati ACI, circolano 14 milioni di auto Euro 0, 1,2 e 3, il 35% del parco circolante; le auto a benzina Euro 4 inquinano il 50% meno di un’Euro 3; un Diesel Euro 1 inquina ventotto volte quanto un Diesel Euro 6.
Come fare dunque per incentivare le rottamazioni delle auto più inquinanti in favore di auto più ecologiche, anche usate? “Noi proponiamo -ha detto Sticchi Damiani- perincentivare il passaggio ad auto usate Euro 4, 5 e 6, l’abbattimento del 50% dell’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT, ndr). Questo dovrebbe smuovere,far smaltire un po’ di usato alle concessionariee per lo Stato non sarebbe un grosso sacrificio, anzi, perché si muoverebbe un po’ anche la vendita del nuovo e si recupererebbero i mancati introiti con l’IVA”.
Ha aggiunto infine Sticchi Damiani che, sempre secondo le evidenze in mano all’ACI (in base agli studi statistici prodotti dalla Fondazione Caracciolo Centro Studi), un’automobile di 11 anni ha la probabilità di incappare in incidenti mortali o con feriti gravi cinque volte più di un’auto nuova: “Perchéle auto ventennali-ne deduce il presidente ACI-sono obsolete dal punto di vista tecnologico e sono stressate da vent’anni d’uso”.
Qui sotto, il discorso integrale di Angelo Sticchi Damiani, a partire da 1.56.28.
