LA CADUTA DEGLI DEI – I tedeschi non esportano più automobili: stanno facendo peggio di Elkann
L’export di auto tedesche verso gli USA è crollato del 14% nei primi 9 mesi del 2025. Scopri come i dazi americani e i costi energetici stanno mettendo in ginocchio l’industria tedesca.
Nei primi nove mesi del 2025, la Germania ha registrato un allarmante calo delle esportazioni automobilistiche verso gli Stati Uniti d’America, con una riduzione del 14%. Questo dato emerge come un chiaro segnale della crescente tensione nella guerra commerciale tra Washington e l’Europa, iniziata dall’amministrazione Trump e i cui effetti si fanno sentire pesantemente sul settore industriale tedesco. Il settore automobilistico, da sempre un pilastro dell’economia teutonica e simbolo della sua eccellenza manifatturiera, si trova ora ad affrontare una fase di profonda incertezza che mette in discussione le fondamenta di un modello economico basato sull’export. L’imposizione di dazi ha colpito duramente le aziende, costringendole a ricalibrare strategie e proiezioni future, con la prospettiva di dover affrontare un mercato americano sempre più ostile. È un momento critico per Berlino, con ripercussioni che vanno ben oltre il singolo comparto dell’auto, minacciando la stabilità economica generale.
Non solo automobili: La crisi si estende ad altri settori chiave
La crisi economica si estende: non solo auto, ma settori chiave in affanno.
L’impatto della guerra commerciale non si limita alle sole autovetture. L’intero settore metalmeccanico tedesco, tradizionalmente un traino fondamentale per l’industria nazionale, sta pagando un prezzo elevato a causa dell’imposizione di tariffe doganali. Questo si è tradotto in una significativa contrazione del 9,5% delle esportazioni verso il suolo americano nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2025. La situazione è altrettanto critica per le industrie chimiche, che hanno registrato anch’esse un calo del 9,5% nelle esportazioni verso gli USA.
La decisione dell’Amministrazione americana di stabilire un’aliquota del 15% per ogni automobile proveniente dall’Europa, in vigore dall’1 agosto a seguito di un accordo tra Bruxelles e Washington, seppur inferiore al 25% inizialmente minacciato da Trump, ha creato un precedente significativo. Oltre ai dazi, un ulteriore fattore che ha contribuito a questa contrazione è la riduzione della produzione interna, direttamente collegata a un sostanziale aumento del costo dell’energia. Questa combinazione di fattori esterni e interni sta erodendo la competitività delle imprese tedesche su scala globale.
Il modello economico tedesco in profonda crisi: Cosa aspettarsi?
Il modello economico tedesco in profonda crisi: sfide e incertezze per il futuro.
Prendendo in considerazione tutti i principali comparti manifatturieri, le esportazioni dalla Germania verso gli Stati Uniti d’America si sono ridotte del 7,8% su base annua nei primi tre trimestri del 2025. Questo valore è particolarmente impressionante perché segna la prima contrazione importante dopo quasi un decennio di crescita costante, con una media del 5% registrata nei periodi dal 2016 al 2024. Tale inversione di tendenza suggerisce che il modello economico tedesco degli ultimi 30 anni, basato sulla produzione di manufatti di alta qualità sfruttando bassi costi energetici e l’esportazione a prezzi elevati in tutto il mondo, potrebbe essere giunto a un punto di svolta critico. La fiducia degli investitori è messa alla prova e la necessità di diversificare i mercati e rivedere le catene di approvvigionamento diventa impellente.
Le implicazioni sono profonde: un sistema che ha garantito prosperità e leadership industriale in Europa si trova ora a dover fronteggiare sfide strutturali senza precedenti. I dazi imposti dall’amministrazione Trump, che non sembrano destinati a essere revocati nel breve termine, indicano che il calo delle esportazioni non è un fenomeno transitorio, ma piuttosto una nuova normalità con cui l’industria tedesca deve inevitabilmente fare i conti. La capacità di adattamento e di innovazione sarà cruciale per le aziende tedesche per ridefinire il loro ruolo nel commercio globale e superare questa fase di forte turbolenza economica, cercando nuove rotte e strategie per mantenere la loro competitività.
