Uomini forti, auto forti: Spalletti ha scelto la Fiat come compagna di tutti i giorni | Non gliene frega niente dei cavalli
Spalletti @automobilismodepoca
Luciano Spalletti guida ogni giorno una Fiat, una scelta semplice e sorprendente per un tecnico abituato alla pressione e non ai cavalli sotto al cofano.
Nell’immaginario collettivo un allenatore di calcio di livello internazionale viene spesso associato a SUV extralusso, motori esagerati e auto che sembrano estensioni del prestigio professionale. Eppure l’ex commissario tecnico della Nazionale, Luciano Spalletti, ha scelto una strada completamente diversa, lontana dalle mode e dal rombo dei cilindri giganti. Una scelta che racconta più di mille parole il suo modo di vivere il successo: concreto, essenziale, senza sovrastrutture.
Secondo la Gazzetta dello Sport, Spalletti utilizza quotidianamente una Fiat Panda, preferendola a vetture più potenti e blasonate che pure avrebbe potuto permettersi. È un legame che affonda nella sua identità toscana, fatta di pragmatismo e di un rapporto genuino con tutto ciò che considera utile, affidabile e coerente con la propria vita. Il tecnico non cerca l’auto appariscente, ma quella che lo accompagni davvero, senza far rumore.
Perché Spalletti sceglie un’auto italiana e non una supercar
Per Spalletti la macchina non è un trofeo da esibire, ma uno strumento di lavoro. La Fiat rappresenta per lui ciò che è sempre stato anche il suo calcio: sostanza, resistenza, spirito operaio. La preferenza per un marchio italiano è anche un modo per sottolineare un orgoglio nazionale che il tecnico ha sempre rivendicato, soprattutto da quando si è seduto sulla panchina della Nazionale nel precedente biennio. Guidare italiano, per lui, non è una scelta nostalgica ma un gesto di coerenza.
La potenza del motore non è mai stata una sua ossessione. La scelta di una vettura semplice, compatta e lontana dal concetto di “supercar”, dimostra che Spalletti non si lascia impressionare dai numeri. Zero interesse per i cavalli, massima attenzione alla funzionalità. Il tecnico considera l’auto come una compagna di routine, non come un simbolo di status. E questo lo distingue nettamente in un mondo dove l’apparenza pesa spesso più della sostanza.

Una vita fatta di scelte concrete, anche al volante
Chi conosce Spalletti sa che dietro ogni sua decisione c’è una filosofia precisa: restare ancorati alla realtà. La Fiat che usa ogni giorno incarna questa mentalità. È un’auto affidabile, senza eccessi, che rispecchia un uomo che preferisce concentrarsi sul campo piuttosto che sulle luci del palcoscenico. La sua quotidianità è fatta di allenamenti, trasferte e lavoro costante, e ciò che guida deve adattarsi a tutto questo senza complicazioni.
La semplicità, per Spalletti, non è mai sinonimo di rinuncia. È un valore. E il fatto che non dia peso ai cavalli o alla cilindrata racconta una personalità capace di mettere al centro ciò che conta davvero. La scelta della Fiat diventa così un piccolo manifesto: il risultato, non la forma. L’essenza, non l’ostentazione. È una filosofia che lo accompagna in panchina, nella vita quotidiana e anche al volante, dove continua a preferire un’auto che parli la sua stessa lingua: concreta, resistente, profondamente italiana.
