Verstappen ha trovato un BUCO nel regolamento: è stato più furbo pure della FIA | Si è inventato una genialata
Verstappen @wikicommons, automobilismodepoca
Max Verstappen ha sfruttato una zona grigia del regolamento tecnico per introdurre un quinto motore senza incorrere nelle solite penalità.
L’episodio ha acceso il paddock come poche volte negli ultimi anni. Max Verstappen e il suo team hanno individuato un varco regolamentare che consente l’utilizzo di un quinto motore senza generare automaticamente una retrocessione in griglia. Una mossa inattesa, studiata in ogni dettaglio e resa possibile da un’interpretazione letterale delle norme in vigore. La notizia ha colto di sorpresa molti addetti ai lavori, convinti che il limite imposto dalla FIA fosse molto più rigido.
A stupire non è solo la scelta in sé, ma il modo in cui è stata messa in pratica. L’operazione è stata pianificata fin nei minimi particolari e ha sfruttato un’area del regolamento in cui si parla di “componenti sostitutive” e non necessariamente di “nuove unità”. La distinzione, apparentemente marginale, si è rivelata fondamentale per portare a termine la strategia.
La zona grigia che ha permesso il quinto motore
Motorsport ha spiegato con precisione che la normativa FIA prevede penalità solo quando si installa una nuova unità di potenza al di fuori del numero consentito. Tuttavia, esiste un passaggio poco noto che permette l’uso di determinate componenti rigenerate o reintrodotte, se rientrano nelle categorie delle parti utilizzabili senza penalità.
Il team di Verstappen avrebbe quindi sfruttato questa interpretazione, inserendo un motore classificato come elemento rientrante nel ciclo consentito, pur avendo caratteristiche e vita utile paragonabili a quelle di un’unità nuova. In altre parole, si tratta di una reintroduzione formalmente legittima, ma di fatto assimilabile a un quinto motore fresco. È questa la genialità della trovata: rispettare la lettera del regolamento piegandone lo spirito.

Le reazioni del paddock e i possibili cambiamenti futuri
La mossa ha provocato immediatamente discussioni e perplessità tra gli altri team. Molti ritengono che un vantaggio di questo tipo possa falsare la competizione, soprattutto in un campionato in cui ogni dettaglio tecnico può fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Altri, invece, riconoscono che la FIA ha lasciato aperta una finestra interpretativa e che qualsiasi squadra avrebbe potuto sfruttarla.
Adesso l’attenzione si sposta sulla Federazione, che dovrà decidere se chiudere questa zona grigia o lasciarla così com’è. Una revisione del testo regolamentare non è esclusa, soprattutto se la pratica dovesse creare precedenti o diventare una strategia comune tra i team. Quel che è certo è che Verstappen e il suo box hanno dimostrato, ancora una volta, di muoversi con grande abilità tra le pieghe del regolamento.
L’episodio si aggiunge a una lunga serie di interpretazioni creative che hanno segnato la storia della Formula 1. In questo caso, però, la rapidità con cui è stata colta l’opportunità ha sorpreso anche gli osservatori più esperti. Un quinto motore senza penalità non è solo una trovata tecnica: è un segnale chiaro della capacità di anticipare il regolamento, ancora prima che cambi.
