Verstappen ha un “CAVALLO DI TROIA” nel suo team: nel 2021 gli tifò contro spudoratamente | Ora Hadjar deve farsi perdonare
Verstappen @wikicommons, automobilismodepoca
Nel 2021 Isack Hadjar tifava Hamilton e voleva “spaccare la tv” per il finale di Abu Dhabi, nel 2026 sarà il compagno di box di Verstappen: il presunto “cavallo di Troia” ora deve farsi perdonare con il cronometro.
Per capire quanto sia strana la Formula 1 di oggi basta guardare la storia di Isack Hadjar. Nel 2021 era un ragazzino chiuso in camera a guardare il GP di Abu Dhabi 2021, ultimo atto del mondiale tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. Quando la Safety Car e le decisioni di Michael Masi ribaltarono tutto, lui – tifoso sfegatato di Lewis – confessò di aver avuto la tentazione di “spaccare la tv” vedendo l’olandese strappare il titolo all’ultimo giro.
In un podcast ha raccontato di aver sempre sognato di arrivare in F1 con Hamilton ancora in griglia, per poter correre contro il suo idolo. Desiderio esaudito: nel 2025 lo ha già incrociato in pista, ricevendo anche consigli non tanto di guida quanto di vita, come ha ammesso lui stesso. Adesso però lo scenario cambia ancora: dal 2026 Hadjar dividerà il box Red Bull con proprio quel Max Verstappen che quattro anni fa gli aveva fatto venire voglia di spegnere per sempre lo schermo.
Da fan di Hamilton al fianco di Verstappen: il paradosso perfetto
La narrativa del “cavallo di Troia nel team Verstappen” è troppo ghiotta per non esplodere sui social: il futuro compagno di box che ammette candidamente di aver tifato contro Max in uno dei finali più discussi della storia. In realtà c’è poco di scandaloso: Hadjar è cresciuto con Hamilton come riferimento, ma oggi non nasconde l’ammirazione per il modo in cui Verstappen continua a divorare la F1. Nelle ultime interviste ha sottolineato la fame “impressionante” di Max nonostante i quattro titoli, definendo la sua mentalità “eccezionale”.
Dentro un top team, però, conta una sola cosa: quanto vai forte. A Milton Keynes non interessa se da ragazzino tenevi il poster di Lewis sulla parete; interessa se, da professionista, sei disposto a lavorare per gli obiettivi della squadra. Hadjar dovrà dimostrare di saper reggere l’urto di un mostro sacro come Verstappen, senza complessi ma anche senza dimenticare chi paga lo stipendio. Se sarà davvero “scudiero”, avversario interno o scomodo metro di paragone lo decideranno giri veloci e dati della telemetria, non i meme sul finale di Abu Dhabi.

Ora Hadjar deve farsi perdonare: non con le parole, ma con i risultati
Il francese lo sa bene: il passato da fan di Hamilton resterà come curiosità da raccontare nelle interviste, ma in pista può diventare solo benzina mentale. Per farsi perdonare da Verstappen e dai suoi tifosi non serviranno dichiarazioni di amore al nuovo compagno, servirà rispettare le gerarchie quando gli verrà chiesto e, allo stesso tempo, mettere in mostra abbastanza velocità da essere preso sul serio. In un ambiente feroce come la Red Bull, un secondo pilota troppo lento dura pochissimo, ma anche uno troppo ribelle finisce presto ai margini.
La verità è che la nuova generazione di piloti è cresciuta con la F1 in streaming e gli idoli sullo schermo, proprio come i tifosi. C’è chi sognava Alonso e corre oggi contro Alonso, chi piangeva per Schumacher e ne sfida gli eredi sportivi. Hadjar, che nel 2021 tifava per Hamilton e oggi si ritrova tra l’Hamilton idolo e il Verstappen capo squadra, rappresenta alla perfezione questo incrocio di epoche. Per lui il modo migliore di farsi perdonare non sarà rinnegare quel tifo, ma trasformarlo in rispetto per tutti e due e, soprattutto, in giri veloci che convincano il box che sì, quel “cavallo di Troia” è in realtà una risorsa preziosa per il futuro della Red Bull.
