Il Maggiolino Volkswagen è una vera icona che nel corso degli anni è stato capace di motorizzare la rinascita economica della Germania del dopoguerra ma è stato anche un simbolo della controcultura, ricordando a tutti quanto le cose più semplici possano essere spesso le migliori. Soprattutto, è diventato il metro di paragone per tutte le utilitarie di grande volume, così come fecero la 2 CV o la 500. La sua erede, la Golf, arrivò solo nel 1974, ma la Volkswagen nel corso degli anni realizzò numerosi prototipi di possibili successori. Eccone alcuni.
Sin dalle origini della Volkswagen moderna, il Maggiolino è diventato il simbolo del cosiddetto boom economico in Europa e oltre: già nel 1952 era venduto in ben 46 Paesi. Nel corso della sua storia, durata fino al 2003, è stato prodotto da fabbriche situate in 14 Paesi di tutto mondo in un totale di oltre 21,5 milioni di esemplari. Eppure, questa straordinaria longevità era tutt’altro che scontata: già negli anni ’50, la Volkswagen iniziò a prendere in considerazione oltre 70 potenziali successori del Maggiolino, per concludere ogni volta che l’originale offriva un mix unico di caratteristiche di successo difficili da replicare. Così, il vero successore del Maggiolino arrivò solo nel 1974: in quell’anno la Volkswagen lanciò la Golf, la compatta che ancora oggi, giunta alla sua ottava generazione, rappresenta il riferimento assoluto nel segmento con i suoi oltre 35 milioni di esemplari venduti. Ecco alcuni dei potenziali eredi del Maggiolino realizzati dalla Volkswagen nel corso degli anni.