di Dario Mella - 08 March 2023

Alfa Romeo Alfetta: la sportiva di papà

Un’elegante berlina per famiglia su un autotelaio che è un concentrato di tecnica sportiva. Così l'Alfetta si presenta nel 1972, la la sua "carriera" proseguirà fino al 1984

Sul finire degli anni ‘60, Alfa Romeo deve trovare un’auto che sostituisca la 1750. Si tratta di una sfida tecnica importantissima perché la brillante e spaziosa berlina derivata dalla Giulia era stata un successo e non sarebbe stato facile trovare una sua erede. L’ingegner Orazio Satta Puliga, direttore tecnico della Casa milanese lo sapeva bene: erano in gioco la leadership tecnica e di mercato della Casa milanese e non si poteva sbagliare il colpo.

Ponte De Dion e cambio al retrotreno

Alfetta, il soprannome della monoposto 159

Presentata a Trieste nel 1972

SCHEDA TECNICA ALFETTA (I serie – 1972)

Motore Posizione: anteriore longitudinale Numero cilindri e disposizione: 4 in linea - basamento e testata in lega leggera camere di scoppio emisferiche canne cilindro di ghisa riportate “in umido” smontabili albero motore in acciaio con trattamento di nitrurazione morbida, su 5 supporti di banco con 8 contrappesi cuscinetti a guscio sottile in lega di rame-piombo-indio con antivibratore torsionale Cilindrata (cc): 1.779 Alesaggio (mm): 80 Corsa (mm): 88,5 Velocità media del pistone (m/sec): 16,23/5.500 giri Rapporto di compressione: 9,5:1 Potenza massima (CV DIN/giri): 122/5.500 Coppia massima (kgm-DIN/giri): 17/4.400 Indice d’elasticità (DIN): 1,34 Distribuzione: due alberi a camme in testa mossi da doppia catena con tenditore, valvole a V di 80°, quelle di scarico al sodio, bicchierini a bagno d’olio Alimentazione: due carburatori orizzontali a doppio corpo Weber 40 DCOE/32 a farfalle sincronizzate pompa carburante meccanica Accensione a bobina e spinterogeno Candele Golden Lodge 2HL a scarica superficiale Lubrificazione: forzata mediante pompa a ingranaggi filtro olio a cartuccia sul circuito principale coppa olio a pozzetto in lega leggera e fortemente alettata Capacità circuito olio: litri 6,5 Raffreddamento: ad acqua forzata con pompa centrifuga elettroventilatore a innesto termostatico vaso d’espansione capacità circuito litri 8

Impianto elettrico: 12 V Alternatore: 540 W Batteria: 12 V 50 Ah Trasmissione Trazione: posteriore gruppo frizione-cambio-differenziale collocato al retrotreno e ancorato direttamente alla scocca Frizione: monodisco a secco a comando idraulico Cambio: a 5 marce sincronizzate e RM in blocco con il differenziale capacità carter litri 2,88 Rapporti al cambio: I 3,30:1, II 2,00:1, III 1,37:1, IV 1,04:1, V 0,83:1, RM 2,62:1 Differenziale e rapporto finale: coppia conica ipoidale 10/41 Cerchi: 5”1/2 J x 14” Pneumatici: 165 SR 14 Corpo vettura Tipo telaio: monoscocca in acciaio a struttura differenziata Tipo carrozzeria: berlina a tre volumi, quattro porte Sospensione anteriore: a quadrilateri deformabili barre di torsione longitudinali barra stabilizzatrice ammortizzatori idraulici telescopici Sospensione posteriore: ponte rigido De Dion guidato da parallelogramma di Watt ammortizzatori idraulici telescopici molle elicoidali degressive, non coassiali con gli ammortizzatori barra stabilizzatrice Freni: a disco (i posteriori “Inboard”: montati all’uscita del differenziale) servofreno a depressione doppio circuito frenante con limitatore al retrotreno freno a mano agente sui dischi delle ruote posterioriSterzo: a cremagliera piantone di sicurezza snodato in tre tronchi mediante due giunti cardanici Capacità serbatoio carburante (litri): 49 Dimensioni (in mm) e peso

Passo: 2.510 Carreggiata ant.: 1.360 Carreggiata post.: 1.358 Lunghezza: 4.280 Larghezza: 1.638 Altezza: 1.430 Peso (kg): 1.060 in ordine di marcia

Prestazioni dichiarate Velocità massima: 180 km/h Consumo: a 120 km/h 10,5 litri/100 km (8,9 nel 1982)

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