Lancia Appia Zagato GTZ

CERCALogin / RegistratiEditLog outxLog inricordamirecupera passwordRegistrati a Automobilismodepoca.itEDITORIALENEWSBELLISSIMEGUIDA ACQUISTOSPORTTECNICAIO E LA MIA AUTOGALLERYVIDEOLancia Appia Zagato GTZ71 Immagini15/01/2016Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:40 anni fa come oggi, le Lancia Appia più ricercate erano quelle carrozzate da Zagato: morbide, eleganti e sinuose, erano le preferite dei gentleman driver di buona famiglia. E il loro fascino non fece fatica a varcare l’Oceano per farne un must anche negli Stati UnitiPagina 1L’ARRIVO DI ERCOLE SPADADA CLIENTE A FORNITOREGTE: L’APPIA GRAN TURISMOCRONOLOGIA E VERSIONIdi Elvio DeganelloLaLancia Appia Sportrappresenta un traguardo importante tanto per la Carrozzeria Zagato quanto per la Lancia: il punto d’arrivo di un’intesa avviata nel 1957 ma anche, nello stesso tempo, il punto di partenza d’una collaborazione ancora più intensa e proficua, che in seguito avrebbe dato vita a modelli di successo commerciale e sportivo come la Flavia Sport e la Fulvia Sport. Delle svariate Appia coupé firmate da Zagato nell’arco di più di cinque anni, probabilmente la più conosciuta al grande pubblico è l’ultima della serie: l’Appia Sport. Le cui linee basse e allungate hanno il caratteristico andamento curvilineo delle migliori Zagato, ma non gli eccessi e le improvvise gibbosità di altri modelli dello stesso carrozziere. L’impianto stilistico non presenta sensazionali differenze rispetto a quello della GTE che l’ha preceduta: le novità non colpiscono al primo sguardo, ma diventano apprezzabili attraverso l’osservazione di tanti piccoli particolari. L’avvio degli studi per l’Appia Sport coincise con l’arrivo in Zagato del giovane designer Ercole Spada, assunto nel 1960 all’età di soli 23 anni. Adattare le collaudate linee dell’Appia GTE alle dimensioni più contenute dell’autotelaio tipo 812.05, che misura 2,35 invece di 2,51 metri di passo fu il suo primo compito.Pagina 1L’ARRIVO DI ERCOLE SPADADA CLIENTE A FORNITOREGTE: L’APPIA GRAN TURISMOCRONOLOGIA E VERSIONITutto su:lancialancia appialancia appia zagatozagatoSocialIn edicola Automobilismo d’Epoca di Maggio 2016La copertina è dedicata alla De Tomaso Mangusta, splendida GT all’italiana, per quanto poco fortunata.Sfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Lancia Appia Zagato GTZ71 Immagini15/01/2016Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:40 anni fa come oggi, le Lancia Appia più ricercate erano quelle carrozzate da Zagato: morbide, eleganti e sinuose, erano le preferite dei gentleman driver di buona famiglia. E il loro fascino non fece fatica a varcare l’Oceano per farne un must anche negli Stati UnitiPagina 1L’ARRIVO DI ERCOLE SPADADA CLIENTE A FORNITOREGTE: L’APPIA GRAN TURISMOCRONOLOGIA E VERSIONIdi Elvio DeganelloLaLancia Appia Sportrappresenta un traguardo importante tanto per la Carrozzeria Zagato quanto per la Lancia: il punto d’arrivo di un’intesa avviata nel 1957 ma anche, nello stesso tempo, il punto di partenza d’una collaborazione ancora più intensa e proficua, che in seguito avrebbe dato vita a modelli di successo commerciale e sportivo come la Flavia Sport e la Fulvia Sport. Delle svariate Appia coupé firmate da Zagato nell’arco di più di cinque anni, probabilmente la più conosciuta al grande pubblico è l’ultima della serie: l’Appia Sport. Le cui linee basse e allungate hanno il caratteristico andamento curvilineo delle migliori Zagato, ma non gli eccessi e le improvvise gibbosità di altri modelli dello stesso carrozziere. L’impianto stilistico non presenta sensazionali differenze rispetto a quello della GTE che l’ha preceduta: le novità non colpiscono al primo sguardo, ma diventano apprezzabili attraverso l’osservazione di tanti piccoli particolari. L’avvio degli studi per l’Appia Sport coincise con l’arrivo in Zagato del giovane designer Ercole Spada, assunto nel 1960 all’età di soli 23 anni. Adattare le collaudate linee dell’Appia GTE alle dimensioni più contenute dell’autotelaio tipo 812.05, che misura 2,35 invece di 2,51 metri di passo fu il suo primo compito.Pagina 1L’ARRIVO DI ERCOLE SPADADA CLIENTE A FORNITOREGTE: L’APPIA GRAN TURISMOCRONOLOGIA E VERSIONITutto su:lancialancia appialancia appia zagatozagatoSocialIn edicola Automobilismo d’Epoca di Maggio 2016La copertina è dedicata alla De Tomaso Mangusta, splendida GT all’italiana, per quanto poco fortunata.Sfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Lancia Appia Zagato GTZ71 Immagini15/01/2016Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:40 anni fa come oggi, le Lancia Appia più ricercate erano quelle carrozzate da Zagato: morbide, eleganti e sinuose, erano le preferite dei gentleman driver di buona famiglia. E il loro fascino non fece fatica a varcare l’Oceano per farne un must anche negli Stati UnitiPagina 1L’ARRIVO DI ERCOLE SPADADA CLIENTE A FORNITOREGTE: L’APPIA GRAN TURISMOCRONOLOGIA E VERSIONIdi Elvio DeganelloLaLancia Appia Sportrappresenta un traguardo importante tanto per la Carrozzeria Zagato quanto per la Lancia: il punto d’arrivo di un’intesa avviata nel 1957 ma anche, nello stesso tempo, il punto di partenza d’una collaborazione ancora più intensa e proficua, che in seguito avrebbe dato vita a modelli di successo commerciale e sportivo come la Flavia Sport e la Fulvia Sport. Delle svariate Appia coupé firmate da Zagato nell’arco di più di cinque anni, probabilmente la più conosciuta al grande pubblico è l’ultima della serie: l’Appia Sport. Le cui linee basse e allungate hanno il caratteristico andamento curvilineo delle migliori Zagato, ma non gli eccessi e le improvvise gibbosità di altri modelli dello stesso carrozziere. L’impianto stilistico non presenta sensazionali differenze rispetto a quello della GTE che l’ha preceduta: le novità non colpiscono al primo sguardo, ma diventano apprezzabili attraverso l’osservazione di tanti piccoli particolari. L’avvio degli studi per l’Appia Sport coincise con l’arrivo in Zagato del giovane designer Ercole Spada, assunto nel 1960 all’età di soli 23 anni. Adattare le collaudate linee dell’Appia GTE alle dimensioni più contenute dell’autotelaio tipo 812.05, che misura 2,35 invece di 2,51 metri di passo fu il suo primo compito.Pagina 1L’ARRIVO DI ERCOLE SPADADA CLIENTE A FORNITOREGTE: L’APPIA GRAN TURISMOCRONOLOGIA E VERSIONITutto su:lancialancia appialancia appia zagatozagato

15/01/2016Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:40 anni fa come oggi, le Lancia Appia più ricercate erano quelle carrozzate da Zagato: morbide, eleganti e sinuose, erano le preferite dei gentleman driver di buona famiglia. E il loro fascino non fece fatica a varcare l’Oceano per farne un must anche negli Stati Uniti

15/01/2016Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:

40 anni fa come oggi, le Lancia Appia più ricercate erano quelle carrozzate da Zagato: morbide, eleganti e sinuose, erano le preferite dei gentleman driver di buona famiglia. E il loro fascino non fece fatica a varcare l’Oceano per farne un must anche negli Stati Uniti

di Elvio DeganelloLaLancia Appia Sportrappresenta un traguardo importante tanto per la Carrozzeria Zagato quanto per la Lancia: il punto d’arrivo di un’intesa avviata nel 1957 ma anche, nello stesso tempo, il punto di partenza d’una collaborazione ancora più intensa e proficua, che in seguito avrebbe dato vita a modelli di successo commerciale e sportivo come la Flavia Sport e la Fulvia Sport. Delle svariate Appia coupé firmate da Zagato nell’arco di più di cinque anni, probabilmente la più conosciuta al grande pubblico è l’ultima della serie: l’Appia Sport. Le cui linee basse e allungate hanno il caratteristico andamento curvilineo delle migliori Zagato, ma non gli eccessi e le improvvise gibbosità di altri modelli dello stesso carrozziere. L’impianto stilistico non presenta sensazionali differenze rispetto a quello della GTE che l’ha preceduta: le novità non colpiscono al primo sguardo, ma diventano apprezzabili attraverso l’osservazione di tanti piccoli particolari. L’avvio degli studi per l’Appia Sport coincise con l’arrivo in Zagato del giovane designer Ercole Spada, assunto nel 1960 all’età di soli 23 anni. Adattare le collaudate linee dell’Appia GTE alle dimensioni più contenute dell’autotelaio tipo 812.05, che misura 2,35 invece di 2,51 metri di passo fu il suo primo compito.Pagina 1L’ARRIVO DI ERCOLE SPADADA CLIENTE A FORNITOREGTE: L’APPIA GRAN TURISMOCRONOLOGIA E VERSIONITutto su:lancialancia appialancia appia zagatozagato

LaLancia Appia Sportrappresenta un traguardo importante tanto per la Carrozzeria Zagato quanto per la Lancia: il punto d’arrivo di un’intesa avviata nel 1957 ma anche, nello stesso tempo, il punto di partenza d’una collaborazione ancora più intensa e proficua, che in seguito avrebbe dato vita a modelli di successo commerciale e sportivo come la Flavia Sport e la Fulvia Sport. Delle svariate Appia coupé firmate da Zagato nell’arco di più di cinque anni, probabilmente la più conosciuta al grande pubblico è l’ultima della serie: l’Appia Sport. Le cui linee basse e allungate hanno il caratteristico andamento curvilineo delle migliori Zagato, ma non gli eccessi e le improvvise gibbosità di altri modelli dello stesso carrozziere. L’impianto stilistico non presenta sensazionali differenze rispetto a quello della GTE che l’ha preceduta: le novità non colpiscono al primo sguardo, ma diventano apprezzabili attraverso l’osservazione di tanti piccoli particolari. L’avvio degli studi per l’Appia Sport coincise con l’arrivo in Zagato del giovane designer Ercole Spada, assunto nel 1960 all’età di soli 23 anni. Adattare le collaudate linee dell’Appia GTE alle dimensioni più contenute dell’autotelaio tipo 812.05, che misura 2,35 invece di 2,51 metri di passo fu il suo primo compito.

LaLancia Appia Sportrappresenta un traguardo importante tanto per la Carrozzeria Zagato quanto per la Lancia: il punto d’arrivo di un’intesa avviata nel 1957 ma anche, nello stesso tempo, il punto di partenza d’una collaborazione ancora più intensa e proficua, che in seguito avrebbe dato vita a modelli di successo commerciale e sportivo come la Flavia Sport e la Fulvia Sport. Delle svariate Appia coupé firmate da Zagato nell’arco di più di cinque anni, probabilmente la più conosciuta al grande pubblico è l’ultima della serie: l’Appia Sport. Le cui linee basse e allungate hanno il caratteristico andamento curvilineo delle migliori Zagato, ma non gli eccessi e le improvvise gibbosità di altri modelli dello stesso carrozziere. L’impianto stilistico non presenta sensazionali differenze rispetto a quello della GTE che l’ha preceduta: le novità non colpiscono al primo sguardo, ma diventano apprezzabili attraverso l’osservazione di tanti piccoli particolari. L’avvio degli studi per l’Appia Sport coincise con l’arrivo in Zagato del giovane designer Ercole Spada, assunto nel 1960 all’età di soli 23 anni. Adattare le collaudate linee dell’Appia GTE alle dimensioni più contenute dell’autotelaio tipo 812.05, che misura 2,35 invece di 2,51 metri di passo fu il suo primo compito.

SocialIn edicola Automobilismo d’Epoca di Maggio 2016La copertina è dedicata alla De Tomaso Mangusta, splendida GT all’italiana, per quanto poco fortunata.Sfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

In edicola Automobilismo d’Epoca di Maggio 2016La copertina è dedicata alla De Tomaso Mangusta, splendida GT all’italiana, per quanto poco fortunata.Sfoglia il numero

La copertina è dedicata alla De Tomaso Mangusta, splendida GT all’italiana, per quanto poco fortunata.

AbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Scarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Scarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!