Automobilismo d'epoca

16 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | MARZO 2024 PILLOLE DI STORIA Anche se la produzione automobilistica della Daihatsu cominciò di fatto nel 1951, con il lancio della “Bee” a tre ruote, la sua fondazione risale al 1907 come “Hatsudoki Seizo Co. Ltd.”. Avvenne a Osaka, sotto la spinta di un gruppo di accademici dell’allora scuola di ingegneria (oggi università) gestita dal governo e con l’idea che il motore a scoppio ed i veicoli che ne fossero dotati sarebbero stati alla base dell’industrializzazione del Giappone. Ciò fa della Daihatsu la Casa automobilistica più antica del Giappone; che non ha prodotto soltanto automobili piccole ed economiche, ma anche da competizione di tipo Sport Prototipo. È il 1963 quando, al Salone di Tokyo, è lanciata la Daihatsu Compagno, un’auto medio/piccola disponibile come berlina a 2 porte, a 4 porte, cabriolet, furgone e pick-up. Il disegno, opera della Carrozzeria Vignale di Torino per mano del prolifico Giovanni Michelotti, contribuisce al successo della macchina, insieme ai brillanti motori 4 cilindri di 797 cc (41 CV) e 958 cc (65 CV nella versione con due carburatori) che la spingono fino a 145 km/h. A quel punto la Daihatsu si lancia nel campionato Endurance locale, per dimostrare la bontà dei suoi prodotti: prima, nel 1966, con la P-3 dalla originale forma aerodinamica e con motore portato a 1,3 litri e 101 CV (quarta assoluta alla 12 Ore di Suzuka) e poi con la P-5 del 1967. Piccolo è bello. E veloce! Mentre la concorrenza nipponica e straniera progettava auto da corsa sempre più potenti, Daihatsu volle proseguire per la sua strada dimostrando il valore delle piccole cilinLe Daihatsu, tecnologiche, furbe e curiose, rappresentano in modo eccellente il concetto della piccola automobile giapponese. Nulla a che vedere, in apparenza, con le auto da corsa. E invece… Di Federico Signorelli NON SOLO “KEI-CAR”

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