Automobilismo d'epoca

53 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |MAGGIO2022 È stata l’ultima coupé Alfa Romeo concepita secondo lo schema classico: motore anteriore e trazione posteriore, stretta derivazione dalla berlina di riferimento. Tecnicamente all’avanguardia, l’Alfetta GT-GTV è nata in un momento difficile, ma oggi che è nel mirino dei collezionisti sta riprendendo rapidamente il posto che merita DI RODOLFO SOLERA - FOTO ENRICO SCHIAVI È dagli anni 50 che nella storia dell’AlfaRomeo, quella “vera” naturalmente, conclusasi con lo sfumare degli anni 80, il concetto di berlina sportiva è indissolubilmente legato a quello di coupé da essa derivato. Non è mai stata soltanto una pura scelta di marketing, quanto piuttosto una naturale conseguenza dell’amore per l’automobile tecnologicamente all’avanguardia e per la guida brillante, da sempre cifra identitaria dell’anima appassionata dei progettisti del Biscione. E anche della dirigenza, in particolare di Giuseppe Luraghi, coinvolto in Alfa a partire dal 1951 come Direttore Generale di Finmeccanica e dal 1960 promosso Presidente. Coadiuvato da uomini di grande valore, Rudolf Hruska a capo della Direzione Tecnica e Orazio Satta Puliga, il responsabile del Reparto Progetti ed Esperienze cui si devono capolavori come la 1900, la Giulietta, la Giulia, la 1750, la 2000 e infine proprio l’Alfetta. Luraghi riesce a trasformare in grande azienda automobilistica quella che fino ai primi anni del Dopoguerra eraun’ottimamapiccola fabbricadi autod’élite. Puntando su due armi vincenti e complementari: l’eccellenza progettuale e l’impegno agonistico. Come la berlina, anche l’AlfettaGT è l’erede diretta di questo entusiasta spirito innovatore. L’ultimo capitolo

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