Automobilismo d'epoca

64 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |MAGGIO2022 Il V6 eleva l’Alfetta GTV ad un gradino superiore, quello delle sportive di classe. La linea è vecchiotta e la concorrenza agguerrita, ma le prestazioni e il sound del rinnovato sei cilindri piacciono molto, sia in Italia che all’estero DI RODOLFO SOLERA – FOTO DI ENRICO SCHIAVI ALFETTA GTV6 Un’altra musica Sono dei primi mesi del 1978 le prime sperimentazioni fatte in Alfa Romeo per montare sulla scocca della Alfetta GT il sei cilindri a V progettato da Giuseppe Busso, addirittura in netto anticipo rispetto alla presentazione dell’Alfa 6, avvenuta nell’aprile dell’anno successivo. La versione definitiva dellaGTV6 viene presentata soltanto tre anni dopo, alla fine del 1980, inconcomitanza con il lanciodella seconda serie dell’AlfettaGTV: la nuova gamma dunque comprende la tradizionale versione 2000 a quattro cilindri e la nuova 2,5 a 6 cilindri a V. Gli aggiornamenti estetici sono estesi all’intera gamma, ma la 2,5 si distingue per alcune particolarità che ne esaltano le caratteristiche sportive. Prima fra tutte la grande gobba sul cofano anteriore, resasi necessaria per poter ospitare il 6V, decisamente più ingombrantedel precedente 4 cilindri. Questamodifica, giudicata subito fin troppo vistosa, appare ai puristi non ben risolta stilisticamente, poco studiata e poco raffinata. In effetti tutto il design originale del coupé di Giugiaro appare piuttosto compromesso, avendo perso buona parte di quella pulizia generale che aveva reso molto gradevole l’aspetto di per sé inconsueto dell’Alfetta GT. Il tentativo di aggiornare ai nuovi gusti uno stile ormai datato rompe quell’equilibrio iniziale: è un fenomeno ricorrente nella progettazione Alfa Romeo degli anni ’80, quando ormai la crisi economica che porterà poi alla cessione al gruppo Fiat obbliga ad intervenire sul materiale disponibile con la preoccupazione di ridurre al minimo gli investimenti necessari. Lo stesso Giugiaro ha almeno in due occasioni proposto delle soluzioni stilistiche tese a svec-

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