Automobilismo d'epoca

56 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | DICEMBRE 2022-GENNAIO2023 L’automobile è un fenomeno mondiale. È quindi logico che in tutti i Paesi industrializzati ci sia (o ci sia stata) una produzione. Non fa eccezione l’Unione Sovietica, seppure lì la motorizzazione di massa abbia incontrato, per varie ragioni, difficoltà maggiori che altrove. Siamonel 1976 eBepi Koelliker, dal 1950 importatoreper l’Italiadi vetture inglesi, intuisce che nel nostro mercato esiste uno spazio per le automobili di produzione sovietica. L’intuizione si traduce nell’importazione di tre modelli: la berlina media Moskvich 2140, la lussuosa Gaz Volga e la piccola berlina da famiglia ZAZ 968, sulQuesta vettura sovietica, esteticamente simile alla NSU Prinz, vantava nella seconda metà degli anni 70 il prezzo di listino più basso in assoluto, costando persino meno della Fiat 126. Era la risposta all’esigenza di avere un’auto con i costi di una utilitaria, ma con abitabilità e comfort adatti alla famiglia. Tra le sue note il motore 1.200 cc V4 e il riscaldatore autonomo. Fu importata in Italia da Koelliker Di Dario Mella – foto di Matteo Boem la quale focalizzeremo la nostra attenzione. A questo punto la domanda è comemai Koelliker prenda in considerazione quest’idea, visto che esisteva in Italia un’ampia offerta di utilitarie alla portata pressoché di tutti. E inoltre, per quale ragione un cittadino italiano avrebbe dovuto acquistare una ZAZ? La risposta sta nel momento congiunturale vissuto dopo l’autunno 1973, quando i rincari del prezzo del petrolio, conseguenti alla guerra del Kippur, avevano determinato un’escalation dell’inflazione che aveva eroso il potere d’acquisto delle famiglie, allontanando, specie nelle fasce più basse della popolazione, la possibiMenodi così... ZAZ 968

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