Automobilismo d'epoca

WWW.AUTOMOBILISMODEPOCA.IT AUTOMOBILISMO D’EPOCA - OTTOBRE 2022 ISSN 1723-4549 p.i.14/09/2022 CLASSIC TRADER 120 occasioni da non perdere! Euro 7,00 in Italia - Mensile - Anno 20 - N. 10 - Ottobre 2022 1972, il suo primoMondiale Emerson Fittipaldi Anni Settanta • Mercedes 300D Attualità • Il fantastico Museo di Mulhouse • Intervista a Gippo Salvetti (Alfa Blue Team) • Historic Minardi Day • Eifel Rallye Festival Anni Sessanta • Alfa Romeo Giulia TI 1600 • Austin Cooper S 1071 • Unipower GT 1300 • Abarth 1000 Bialbero

Coordinamento tecnico ALBERTO ORIGGI Servizio grafico SABRINA BRAMBILLA Stampa: TIBER Spa - Brescia Distributore: SO.DI.P., via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (Milano), tel. 02/660301 Distributore per l’estero: SO.DI.P. SpA, Via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel +3902/66030400 - FAX +3902/66030269 e-mail: sies@siesnet.it www.siesnet.it Poste Italiane Spa Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, LO/MI Per abbonamenti e arretrati: vedi pagina interna © Copyright 2022 Sportcom Srl - Milano Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati. Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Registrazione del Tribunale di Milano n.394 del 23/06/2003 - Registrazione al R.O.C. n. 56401 SPORTCOM S.R.L. via Felice Orrigoni, 4 - 21100 Varese tel. 02/99770101 Amministratore unico Noemi Tedeschi AUTOMOBILISMO D’EPOCA via Polonia, 7 - 20157 Milano tel. 02/38.085.1 - fax 02/38.01.03.93 www.automobilismodepoca.it redazione@automobilismodepoca.it Sommario 2 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | OTTOBRE 2022 LETTERE E CONSULENZA LEGALE 4 FATTI&NOTIZIE 6 UN CAFFÈ CON… 17 STORIA DEL DESIGN 18 PILLOLE DI STORIA 20 LE RUOTE DEL TEMPO 22 INTERVISTA A GIPPO SALVETTI (ALFA BLUE TEAM) 24 IL MUSEO DI MULHOUSE 30 ALFA ROMEO GIULIA TI 1600 38 30 ANNO 20 - NUMERO 10 - OTTOBRE 2022 Direttore responsabile FEDERICO ALIVERTI Direttore ALBERTO PASI Hanno collaborato ANTONIO BIASIOLI - ALBERTO CALLIANO MASSIMO CAMPI - DANILO CASTELLARIN VITTORIO FALZONI GALLERANI TOMMASO FERRARI - ALBERTO GEROSA DARIO MELLA - GIACOMO MONTANARI FEDERICO SIGNORELLI - RODOLFO SOLERA Fotografie ACTUALFOTO – MATTEO BOEM – ALBERTO CALLIANO – DANILO CASTELLARIN – MASSIMO CAMPI – TOMMASO FERRARI – PAOLA DE CALÓ –ARCHIVI ALFAROMEO/BMW GROUP/MCLAREN RACING/SPORT-COM COMEDI S.r.l. via Polonia, 7 - 20157 Milano tel. 02-38085297 - fax 02-38010393 E-mail: info@comedi.it Internet: www.comedi.it PER LA PUBBLICITÀ SU a

3 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |OTTOBRE 2022 AUSTINMINI COOPER S 1071 48 UNIPOWER GT 1300 58 MERCEDES 300D 66 SPORT / QUELLA VOLTA CHE... 78 ABARTH 1000 BIALBERO 80 FOMULA 1 / 1972, IL PRIMOMONDIALE DI FITTIPALDI 88 HISTORIC MINARDI DAY 96 EIFEL RALLYE FESTIVAL 100 ELENCO PROVE & RIEVOCAZIONI 108 AGENDA D’EPOCA 116 GLI ANNUNCI DI CLASSIC TRADER 123 I LISTINI DELLE AUTO DA COLLEZIONE 134 48 38 100 58 66 80

24 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | OTTOBRE 2022 È il più noto club italiano di entusiasti alfisti ed ha raccolto in cinquant’anni il più completo campionario della storia industriale dell’Alfa Romeo del dopoguerra che si possa immaginare, fatto soprattutto di automobili ma non solo. Un ristretto gruppo di amici, uniti da identico amore per il Biscione, ma aperto agli appassionati di tutto il mondo Di Rodolfo Solera Il cenacolo degli alfaziosi INTERVISTA A GIPPO SALVETTI / ALFA BLUE TEAM CULTURA ALFA ROMEO Gippo Salvetti immerso nel suo mondo preferito: la biblioteca dell’Alfa Blue Team, di cui è Presidente, che raccoglie la bellezza di oltre 8.000 volumi dedicati alla storia industriale, ai progettisti e alle vetture dell’Alfa Romeo.

25 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |OTTOBRE 2022

30 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | OTTOBRE 2022 Creato in una ex filanda, il Museo di Mulhouse, ribattezzato “Cité de l’Automobile”, ospita la più grande collezione di Bugatti al mondo tra cui gli esemplari della Royale, una delle vetture più iconiche prodotte dalla fabbrica francese. Ma le sorprese non finiscono qui. Da vedere assolutamente e con la giusta calma Testo e foto di Massimo Campi Il Paradiso dell’auto 560 VEICOLI... Nel Museo di Mulhouse, in una atmosfera di Belle Epoque, si possono ammirare 560 veicoli, di cui 464 auto di 98 marche diverse. MUSEO NAZIONALE DELL’AUTOMOBILE DI MULHOUSE

31 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |OTTOBRE 2022 Entrare nel Museo dell’Automobile di Mulhouse è una esperienza unica nel suo genere. La superficie si estende su oltre 20.000 mq ed è all’interno di una ex filanda, quella dei fratelli Schlumpf, che hanno collezionato oltre 120 modelli di Bugatti. Oltre alle creazioni di patron Ettore, all’interno del Museo si possono ammirare ben 560 veicoli, di cui 464 auto di 98 marche diverse. La storia di questo museo parte dal fallimento delle aziende dei due fratelli, con lo Stato francese che ha deciso di requisire i beni degli Schlumpf edaprire al pubblico la collezionenel 1982. Le auto si ammirano in un’atmosfera Belle Époque, decorata con 500 repliche di candelabri del Pont Alexandre-III a Parigi che separano le Bugatti dalle varie Rolls Royce, Mercedes, Hispano Suiza, Gordini e tutti gli altri marchi. Dopo i primi anni, arriva una grande ristrutturazione nel 2006 quando il museo, ulteriormente ampliato, viene ribattezzato “Cité de l’Automobile” con l’aggiunta di un piccolo tracciato di 450 metri sul vecchio stadio annesso al museo, per l’annualeMulhouseMotor Festival e per vari eventi automobilistici. Tre le sale principali, quella grande dove si possono ammirare veicoli che partono dal 1878 al 1918 con i mezzi prodotti dai pionieri dell’automotive. Panhard & Levassor, Peugeot, De DionBouton, Benz & Cie, nomi che hanno creato le prime automobili partendo dalle carrozze trainate dai cavalli con piccoli motori. Si continua con lepiù famosemarche finoai giorni nostri, ovviamente con una attenzione particolare ai mezzi francesi e tedeschi, ma anche inglesi. Nel museo ci sono anche auto che hanno segnato la storiamoderna come Peugeot 205 Turbo 16, Renault 5 Turbo, prototipi degli anni 80 e 90, per terminare con la costosissima e potentissima Bugatti Veyron 16.4. Non possono mancare i richiami alle corse automobilistiche: si inizia con i pionieri e le vetture delle prime competizioni, come il Grand Prix dell’Automobile Club di France, la Targa Florio ed il Gran Premio d’Italia con le Bugatti T13 che vincono la prima edizione del 1921 e vengono subito rinominate “Type Brescia”. Celebrata anche la 24 Ore di Le Mans con diverse vetture che sono state protagoniste. Non mancano monoposto “recenti” come la Benetton di Michael Schumacher, la Williams di Alain Prost ed altre vetture iconiche del lontano passato che hanno conquistato importanti vittorie. Tra queste ci sono le varie Bugatti Type 35, ma anche esemplari della Mercedes-Benz W196, Gordini, Maserati, Lancia e la Ferrari 156 di Lorenzo Bandini. Infine c’è la sala “Masterpieces” dove sono riunite 80 auto di lusso tra le più belle degli anni 30, tra cui le famose Bugatti Royale e varie Type 57, alcune disegnate dal figlio di Ettore, Jean.

38 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | OTTOBRE 2022 Capostipite della stirpe di auto più ammirata e amata dagli italiani, vanta ancora oggi innumerevoli estimatori in ogni angolo del mondo. Quando nel giugno del 1962 è stata presentata, la Giulia TI ha sorpreso il pubblico e destabilizzato i concorrenti: il suo orizzonte progettuale era almeno 10 anni più avanti Di Rodolfo Solera – foto di Ventura e Archivio Alfa Romeo AR*409878. Se non in assoluto, è sicuramente uno dei numeri di telaio di Giulia TI più bassi tra quelli conosciuti, riferito ad una produzione datata all’inizio del 1963. Questo significa che l’esemplare del nostro servizio appartiene al primissimo lotto di vetture prodotte ancora al Portello, rimaste inalterate rispetto alle Giulia TI preserie presentate alla stampa alla fine di giugno 1962. Segni particolari: rivestimenti interni in un vistoso tessuto damascato, freni a tamburo, gli anteriori a tre ceppi, e leva del cambio al volante, elementi che cambieranno nell’estaCome te nessuna ALFA ROMEO GIULIA TI 1600

39 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |OTTOBRE 2022 IN ANTICIPO SUI TEMPI Linea innovativa e personale, difficile da accettare all’inizio ma poi apprezzata universalmente; prestazioni nettamente superiori a quelle delle rivali, sia per velocità che per tenuta di strada; struttura protettiva per l’abitacolo progettata secondo criteri del tutto nuovi e anticipatori delle norme di legge che sarebbero arrivate dopo molti anni. Questi i motivi principali per ritenere la GiuliaTI una delle dimostrazioni più lampanti delle capacità progettuali e tecnologiche dell’Alfa Romeo degli anni 60. te 1963 e nella primavera ’64, quando in sequenza compariranno, in teoria a richiesta ma in pratica come dotazione di serie, i rivestimenti in panno, i freni a disco e il cambio a cloche. Furono i primi passi di una lunghissima evoluzione, che consentì di porre presto rimedio agli inevitabili guai di gioventù e di venire incontro alle richieste degli utenti e degli appassionati, sempre più numerosi man mano che le virtù della nuova berlina venivano conosciute. Da essa prenderà origine una delle più fortunate, desiderate e amate famiglie di automobili, capace di far dimenticare la Giulietta, altro grande fenomeno della motorizzazione di massa italiana, ma della quale riprenderà la genialità progettuale e la fecondità di variazioni sul tema, tutte legate da identica passione per l’auto e per la guida sportiva. Sconcerto iniziale Quando il 27 giugno 1962 la Giulia TI viene presentata alla stampa all’AutodromodiMonza, l’accoglienzaècalorosa,manontutti sono così convinti. La linea è molto originale, essenzialmente squadrata

48 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | OTTOBRE 2022 Alla fine degli anni Cinquanta l’ingegner John Newton Cooper - pilota e co-fondatore della Cooper Car Company, produttrice monoposto per Formula 1, Formula2 e Formula 3 - “incontra” la neonata Mini. E il futuro per la piccola inglese sarà molto diverso da quello ipotizzato dal suo geniale progettista, Sir Alec Issigonis. Questi, infatti, ha lavorato per realizzare una vettura compatta, maneggevole, abitabile, economica eparcanei consumi, ingradodi rispondere alle esigenzedi unmercatoeuropeoche “patisce” la scarsità ed il prezzoelevatodellabenzina innescatodalla crisi di Suez del 1956. Tuttavia, con caparbietà (leggi prove pratiche) JohnCooper convince l’inizialmente scettico Issigonis a regalare alla vettura anche un tocco sportivo. Tocco che, grazie agli importanti risultati agonistici raggiunti, diventerà il biglietto da visita di questomodello, accompagnandolo fino ai giorni nostri, nell’attuale generazione nata dall’arrivo… in fabbrica del marchio BMW. Davvero un grosso fenomeno nella storia di questo modello e anche dell’automobilismo stesso: negli anni Sessanta e Settanta i clienti dal carattere più sportivo (e dal portafogli ben fornito) acquistano la Mini Cooper, mentre gli altri la sognano, “accontentandosi” eventualÈ stato John Cooper, titolare del team campione del mondo F1 nel 1959 e 1960, a convincere la dirigenza della BMC della necessità di realizzare una Mini spiccatamente sportiva. Questa che vi presentiamo è la rara 1071, “base” della vettura che vinse, per la prima volta, il Rally di Montecarlo del 1964 Di Alberto Calliano – foto A. Calliano e BMW Group L’inizio di unmito AUSTIN COOPER S 1071

49 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |OTTOBRE 2022 VERSO IL TRIONFO La mitica Cooper S “numero 37” di “Paddy” Hopkirk e Henry Liddon viaggia spedita verso la vittoria al “Monte” 1964. La vettura era derivata dalla Morris Cooper S 1071 mentre quella del nostro servizio è la gemella Austin Cooper S, che differisce solo per la mascherina, le scritte e alcuni fregi.

58 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | OTTOBRE 2022 Le prestazioni delle Mini Cooper accendono la fantasia di molti appassionati. Alcuni dei quali vanno oltre una ulteriore elaborazione della berlina e si spingono a creare una vettura spiccatamente sportiva, nel telaio, nelle sospensioni e col motore posteriore trasversale (come la Lamborghini Miura). Nasce così questa GT, prodotta in due serie dal 1966 al 1969 per soli 71 esemplari Di Vittorio Falzoni Gallerani – foto di Matteo Boem Sinceramente ci pare improbabile che Alec Issigonis si fosse immaginato che la sua più famosa creatura, la Morris Mini Minor/Austin Seven, potesse diventare la base di tante vetturette sportive; quel che invece è certo è che la Unipower GT, la protagonista del nostro servizio, gli piacque al punto da acquistarne una. In effetti, al di là della perizia tecnica dei suoi progettisti di cui parleremo, non le si può negare una piacevolezza stilistica fuori del comune in questo ambito; che risulta meno esclusivo di quello che si potrebbe pensare visto che, nell’imperdibile libro LaMini Miura UNIPOWER GT 1.3

59 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |OTTOBRE 2022 MaximumMini scritto dall’olandese Jeroen Booij, sono censite una cinquantina di realizzazioni di questo genere. Una delle quali, la IGMMinbug recante la firma nientemeno che di GordonMurray, certamente non poteva competere per il titolo di più bella del reame mentre solo poche altre possono contendere tale palma alla Unipower GT: ci riferiamo, per esempio, alla Deep Sanderson 301, alla GTMCoupé e alla Pellandini. Non a caso tutte loro hanno il motore collocato in posizione centrale dietro l’abitacolo, disposizione che impedisce all’altezza del gruppo motore cambio della Mini di creare problemi agli stilisti; ma non solo: consente ai progettisti di creare una specie di piccola Miura. E sia chiaro che, a parte le differenze abissali in fatto di prestazioni, il paragone ci sta tutto poiché è noto che l’idea di posizionare trasversalmente il V12 e di unire motore e cambio nello stesso carter sulla leggendaria Lamborghini venne ai progettisti osservando la Morris Mini Cooper che al tempo il patron Ferruccio usava per il tragitto casa ufficio. La GT di cui ci occupiamo è invece figlia della passione di tale Ernest E. Unger, ingegnere e direttore sportivo della Elva, che,

66 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | OTTOBRE 2022 In un momento storico in cui i motori diesel fanno fatica ad imporsi sul mercato, la Casa tedesca forza la mano. E scende in campo con un valido 5 cilindri per la nuova serie W123. Dapprima aspirato poi turbocompresso. E diventa un successo Di Dario Mella – foto Paola de Calò e Archivio Mercedes Batto cinque MERCEDES-BENZ 300D

67 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |OTTOBRE 2022 VIVACE La Mercedes-Benz 300D in azione lungo una strada di montagna. Il 5 cilindri si dimostra vivace anche su questi percorsi, dove all'epoca le vetture con motore diesel invece non brillavano.

80 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | OTTOBRE 2022 È stata campionessa della sua categoria nei primi anni Sessanta grazie ad un felice matrimonio tra potenza e peso ridotto, e ancora oggi le linee affascinanti e il carattere grintoso della Bialbero sanno come sedurre. Vi raccontiamo come si guida questo bolide, basso, corto e velocissimo Testo e foto di Tommaso Ferrari Emozioni ABARTH 1000 BIALBERO uniche

81 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |OTTOBRE 2022 Il tachimetro segna poco più di 80 km/h, ma stando a quanto riferitomi dalla camera car che ci segue ho appena fatto l’ultima curva a 115 km/h. L’indicatore del carburante rileva più benzina rispetto a 60 km fa e sto vivamente sperando che almeno l’ago della temperatura dell’acqua nonmi stiamentendo. Il termometro della temperatura interna invece segna 42 gradi celsius, e a malincuore so che è la verità. Le auto da corsa, piccole o grandi che siano, classiche o ultramoderne hanno tutte due cose in comune: sono tremendamente eccitanti da guidare e i loro abitacoli in estate somigliano più a fornaci per modellare il vetro. La piccola Abarth 1000Bialberononfaeccezione.Dentronontrovereteariacondizionata né tantomeno flebili ventole, e i finestrini in plexiglass scorrono orizzontalmente permeno della lorometà, giusto per farvi sapere che nel mondo esterno esiste ancora della brezza. Sto lottando conogni singolo componente della 1000Bialberoe tra l’impegno fisicoal volante e le temperature estive sonomadidodi sudore, quasi stessi conducendo la mia corsa personale. Le dimensioni “da caramella” possono far sorridere, ma la Abarth 1000 Bialbero negli anni Sessanta è stata una fuoriclasse nella sua categoria – e non solo – andando ad arricchire il palmares delle sue antenate. Tutto è cominciato nel 1955 con la Abarth 750 Zagato, frutto del taTUTTA RACING Il bel profilo della Bialbero si staglia sulla campagna Franciacortina. Notare il prominente (e rumoroso) scarico, le prese d'aria per il motore posteriore, i cerchi Campagnolo e i finestrini minimali in lexan. In alto, la stessa auto impegnata in corsa nel 1963. lento di Elio Zagato per le forme eleganti e funzionali e di quello di Karl Abarth per le preparazioni, un connubio perfetto. Il designer italiano e l’imprenditore austriaco stipulano un accordo che compensa lecarenzereciproche(nel casodiAbarth il nonessereancora costruttore e nel caso di Zagato lameccanica) sviluppando sul pianale di una Fiat 600 una vettura con carrozzeria in allumino e strut-

88 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | OTTOBRE 2022 grazie aColin Grazie a Dio, IL TITOLO A MONZA Sul podio di Monza Fittipaldi, in compagnia della moglie, festeggia la vittoria e il titolo mondiale, il primo per un brasiliano (in seguito sarà la volta di Nelson Piquet e Ayrton Senna). Nella foto grande al GP di Inghilterra: vince davanti a Stewart (Tyrrell) e Revson (McLaren). FORMULA 1 / EMERSON FITTIPALDI

89 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |OTTOBRE 2022 Così esclama oggi il primo brasiliano campione del mondo. Giusto 50 anni fa “Fitti” si aggiudicò il suo primo titolo iridato, ripagando Colin Chapman che lo aveva ingaggiato due anni prima come “spalla” di Jochen Rindt. A Monza la consacrazione, come se fosse un tributo alla memoria del compianto pilota austriaco. Fittipaldi ci racconta quei tempi, il ricordo del “boss” della Lotus e quella fantastica monoposto nera e oro siglata 72 Di Massimo Campi – foto Actualfoto, Classic Team Lotus e McLaren Racing

100 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | OTTOBRE 2022 La decima edizione del più importante raduno europeo di auto da Rally è stata sicuramente un grande successo: più di 30.000 appassionati hannopacificamente invaso le colline attorno alla cittadina di Daun in Renania (Germania), famosa turisticamente per i vulcani. Dopo due anni di pausa, causa Covid, ed una alluvione che aveva causato ingenti danni, la voglia di tornare ad organizzare un meeting di portata internazionale era tanta per l’ADAC locale, supportato da molte aziende regionali e dalla intensa attività promozionale di Reinhard Klein, famoso fotografo. Proprio Klein aveva formato un gruppo, denominato “Slowly Sideways” (traversi lenti) per portare in giro per il mondo le più prestigiose auto da Rally e farle conoscere anche a chi, ai tempi d’oro, non era ancora nato. “Al giubileo del cinquantesimo anno del Campionato Mondiale Rally, possiamo così mostrare uno spaccato unico della storia di questa serie, limitato a centocinquantacinque vetture. Lentamente, la scena del Rally contemporaneo sta diventando sempre più consapevole della tradizione di questo affascinante sport: con l’Eifel Rallye Festival, abbiamo creato una casa per questa scena negli ultimi dieci anni, il che ci rende davvero molto orgogliosi.” In Germania si è svolto il più importante meeting europeo dedicato ai Rally e quest’anno al 50° della nascita del Mondiale. 155 auto con molte rarità, pilotate anche da ex campioni. Il tutto per la gioia di 30.000 spettatori! Testo e foto di Antonio Biasioli di stelle Parata EIFEL RALLYE FESTIVAL

101 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |OTTOBRE 2022 MITICA STRATOS Un bel passaggio della Lancia Stratos 24 valvole, auto perfetta e originale, dei tedeschi Aulenbacher-Mirow.

WWW.AUTOMOBILISMODEPOCA.IT AUTOMOBILISMO D’EPOCA - OTTOBRE 2022 ISSN 1723-4549 p.i.14/09/2022 CLASSIC TRADER 120 occasioni da non perdere! Euro 7,00 in Italia - Mensile - Anno 20 - N. 10 - Ottobre 2022 1972, il suo primoMondiale Emerson Fittipaldi Anni Settanta • Mercedes 300D Attualità • Il fantastico Museo di Mulhouse • Intervista a Gippo Salvetti (Alfa Blue Team) • Historic Minardi Day • Eifel Rallye Festival Anni Sessanta • Alfa Romeo Giulia TI 1600 • Austin Cooper S 1071 • Unipower GT 1300 • Abarth 1000 Bialbero

RkJQdWJsaXNoZXIy MTQ3ODg3Nw==