di Eugenio Mosca
23 November 2015

Bmw M3 E30, icone a confronto

Stradale o da corsa? O meglio: una con sembianze da "normale" M3 ma sistemata a dovere o una Gruppo N? Per decidere, bisogna provare

Bmw M3 E30, icone a confronto

Dici M3 e a tutti noi appassionati si accende subito il… quadro. Già, perché quella che per gli automobilisti “normali” potrebbe sembrare una semplice sigla per gli integralisti della guida sportiva e, più in generale, appassionati di automobili e di corse racchiude invece un significato profondo, capace di fare rivivere un bel pezzo di storia dell’automobile. Stradale e da corsa. La sigla M3, infatti, è attiva dal 1985 e ancora oggi, dopo sette generazioni che hanno sempre spostato l’asticella verso l’alto proponendo innovazioni sia sul fronte meccanico che stilistico, identifica la “cattiva” di casa BMW per quanto riguarda la strada e l’”arma” da schierare in pista. Perché è indubbio che l’uscita di ogni nuovo modello di M3 suscita l’interesse sia degli appassionati sia degli addetti ai lavori nel motorsport, perché da sempre le sportive di bavaresi rappresentano un’ottima base di partenza per una vettura da corsa. Così come è indubbio che a fronte di tutto quello che abbiamo appena detto, nella storia M3 la capostipite, cioè la versione E30, rappresenti una vera e propria icona.  
 
Compagni di giochi
Perciò non deve meravigliare più di tanto se durante il nostro girovagare per officine quando presso la Reda Racing a Lecco, di Nicola Radaelli considerato uno specialista di BMW E30 nonché cultore perché oltre a lavorarci sopra per anni presso una concessionaria BMW ne ha possedute più di una e ci ha pure corso, ci siamo imbattuti in ben due M3 E30 in fase di revisione, una stradale (personalizzata con “roba” originale, come facevano gli smanettoni dell’epoca) e una Gr. N da pista reduce dalla M3 Revival Cup, ci abbia preso la solita curiosità e l’ancora più solito prurito al piede destro. Innanzitutto ci siamo messi a girare intorno e… sotto le due macchine, approfittando del ponte sollevatore, per vedere le differenze, con il buon Nicola che da grande appassionato qual è non ha lesinato spiegazioni. Ma un conto sono le parole e un altro i fatti, perciò ulteriormente stuzzicati dalla disponibilità del tecnico e pilota lecchese, ma anche perché in precedenza avevamo visto all’opera in pista la M3 Gr. N guidata da Niki Kopelingh, abbiamo buttato lì una sorta di sfida tra le due veterane. Detto fatto. Sia Redaelli che Kopelingh, da appassionati veri, sono stati a loro volta stuzzicati dall’dea e ci hanno dato corda mettendo “operative” in quattro e quattr’otto entrambe le “fraulein” bavaresi.  
 
La sfida
La prima scrollata di bielle gliel’abbiamo data sul banco prova a rulli, giusto per vedere di che pasta erano fatte entrambe ma anche per avere dei riferimenti precisi sui quali ragionare ed evitare di essere traditi dalle sensazioni dinamiche e, anche, di sound. Insomma, carta canta. E alla resa dei conti la M3 stradale, con il suo albero a camme sportivo, si è difesa più che bene facendo marameo alla sorella da corsa con un cv in più di potenza massima, ma quest’ultima si è prontamente rifatta con oltre un kgm in più di coppia peraltro disponibile oltre 500 giri/min prima. Un dato da non trascurare nell’utilizzo in pista, soprattutto su un tracciato medio. Quindi siamo passati sul campo, cioè in pista, dove la Gr. N oltre a pneumatici semislick Toyo (da Trackday) poteva contare su un assetto più rigido e pastiglie freno racing, mentre la M3 stradale per vendere più cara la… carrozzeria calzava pneumatici più larghi al posteriore. Teatro della sfida la pista “Tazio Nuvolari” di Cervesina, che lungo i suoi 2.804 metri alterna diversi tipi di curve ed “esse” dove verificare ingresso, percorrenza, uscita in accelerazione e trasferimenti di carico, ma dispone anche di un discreto rettilineo di 720 mt lungo il quale lasciare briglia sciolta alla cavalleria prima di una bella staccata. Insomma, l’ideale per mettere alla prova assetto, motore e freni. E grazie alla videocamera AIM SmartyCam HD che, tramite GPS, è in grado di rilevare velocità massima, tempi sul giro e forza G laterale e longitudinale, abbiamo potuto monitorare come si sono comportate entrambe le vetture in ogni tratto del circuito pavese. Curiosi di sapere com’è andata eh? Ebbene, vi anticipiamo che, come da previsione, la M3 Gr. N l’ha spuntata sia come tempo sul giro, migliore di quasi 7”, sia come velocità massima, di 20 km/h, ma la sorella stradale si è difesa più che bene. Per tutti i dettagli, tecnici e dinamici, oltre alle nostre sensazioni di guida con entrambe le vetture, vi rimandiamo al prossimo numero di Automobilismo d’Epoca. Nell’attesa potete godervi i video on-board della sfida targata M3 E30.    
 
BMW M3 E30
 
BMW M3 E30 GR. N

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