Cinque kg di sicurezza: compie 30 anni il primo air-bag passeggero

Presentato da Mercedes-Benz, fece seguito all’air-bag guidatore e avviò la serie dei cuscini
di protezione che oggi avvolgono completamente il corpo degli occupanti di un’automobile
1/6 La plancia di una Mercedes Serie S dotata di air-bag per pilota e passeggero e pretensionatori delle cinture (SRS, Supplementary Restraint System), dotazione complementare e necessaria per trattenere il corpo in caso di urto e far funzionare adeguatamente la protezione del cuscino.
Dopo la presentazione del primo air-bag per il guidatore su veicoli prodotti in serie, nel 1981 (ma il brevetto risale a dieci anni prima), Mercedes-Benz nel 1987, dunque trent’anni fa, presenta anche il primo cuscino salvavita per il passeggero. Accade per la precisione in settembre, e l’importante dotazione è dedicata subito alla Classe S, la berlina più prestigiosa della gamma tedesca, per poi arrivare subito dopo sulla W 124, cioè l’antesignana della Classe E odierna.
Il concetto su cui si basa l’air-bag per il passeggero è identico a quello del guidatore: una centralina rileva una forte decelerazione e la presenza o meno del passeggero sul sedile; in caso di incidente, se il sedile è occupato la centralina elettronica dà il comando di accensione a una pastiglia di combustibile che crea istantaneamente il gas necessario a gonfiare il cuscino salvavita. L’impianto, che pesa 5 kg, è tutto compreso all’interno del cassetto porta guanti di fronte al passeggero; rispetto all’air-bag guidatore, sono due kg in più, dovuti in buona parte alla dimensione del cuscino, che è grande quasi il triplo rispetto al “fratello” che gli sta accanto: 170 litri contro 60. Questo perché deve coprire metà della plancia, mentre l’altro soltanto il volante.
A questa dotazione faranno seguito l’air-bag laterale (1995), quello per finestrino (1998), quelli per torace superiore (2001) e ginocchia (2009), poi ancora torace-bacino, cintura e poggiatesta del 2013.

© RIPRODUZIONE RISERVATA