di Eugenio Mosca
23 December 2015

Scuola di pulizia: i consigli per il rimessaggio invernale dell’auto

Sebbene il clima sia ancora mite, è giunta l’ora di mettere al riparo dalle intemperie dell’inverno la nostra auto. Freddo, umido e sale non la toccheranno ma prima di metterla in letargo è meglio pulirla per bene

ARRIVA IL FREDDO

Non è vero che con l’arrivo dell’inverno la nostra passione venga meno: anzi, ad ascoltare il cuore andremmo a spasso con la nostra “epocale” 400 giorni all’anno. Tuttavia, l’autunno rappresenta tradizionalmente, un po’ per tutti, il momento del rimessaggio prolungato per consentire alla vettura di superare nel modo migliore la cattiva stagione: giusto il tempo di partecipare agli ultimi raduni, salutare gli amici e le rispettive “compagne” prima della stagione invernale, perché poi le uscite sono destinate a diradarsi. Per preparare al meglio questi lunghi periodi di relax sono necessarie alcune attenzioni: cure semplici e alla portata di chiunque, ma che vanno messe in pratica nel modo corretto e facendo ricorso ai prodotti adeguati per non rischiare di fare più danni che altro. A partire dalla pulitura e dalla lucidatura a fondo della carrozzeria.

 

Andiamo, allora, a vedere punto per punto nelle prossime pagine come convenga preparare l'auto al riposo invernale.

LA VERNICE

Prima di mettersi al lavoro occorre avere le idee chiare sul tipo di verniciatura (vedere il riquadro nella penultima pagina). Se la nostra vettura ha conservato l’originale (e datata) verniciatura  nitro-sintetica o acrilica dovremo porre particolare cura, perché sarà più delicata da trattare nella fase di lavaggio ma soprattutto di lucidatura, mentre il trattamento di una vettura più recente, quindi con verniciatura catalizzata, è senz’altro meno problematico.

 

In entrambi i casi, comunque, il lavaggio va effettuato tenendo presente due regole fondamentali: la carrozzeria non deve mai essere calda, per effetto di un viaggio o perché la macchina è rimasta parcheggiata al sole, ed è necessario usare acqua fredda, perché quella calda potrebbe dar luogo a macchie soprattutto nel caso di vernici nitro-sintetiche. La prima passata deve essere più decisa: l’idropulitrice può anche andare bene, a patto però di saperne padroneggiare il getto in modo tale da non rischiare di danneggiare la vernice (in linea di principio, mai portare l’ugello della lancia a meno di 30 cm dalla superficie della lamiera, e se possibile regolare l’erogazione su una posizione intermedia tra “lama” e “pioggia”). Benissimo anche la normale canna di gomma, che però abbia la possibilità di creare un getto deciso. La macchina va bagnata con abbondanza sia nella parte superiore, facendo comunque attenzione a non insistere troppo sulle guarnizioni e sulle aperture che potrebbero lasciar penetrare l’acqua all’interno dell’abitacolo, sia nella parte inferiore, in modo da staccare sporcizia e residui aggressivi. Quindi si insapona tutta l’auto con una spugna, usando un detergente molto neutro in caso di vernici alla nitro, si risciacqua ancora con getto deciso e si asciuga con una pelle sintetica, che impone un minor numero di “passaggi” e quindi sollecita meno la resistenza della carrozzeria. 

LAVAGGIO DEL MOTORE

Il lavaggio del motore non crea problemi particolari se viene effettuata una accurata asciugatura. In questo caso si possono utilizzare i prodotti specifici in commercio, scegliendo tra i meno aggressivi per evitare di chiazzare le parti in plastica o la lamiera del vano motore. Un trucco può essere quello di spruzzare (o meglio ancora di applicare con un pennello) con attenzione sul motore un prodotto per il lavaggio dei cerchioni: le parti in alluminio naturale andranno però poi lucidate con un prodotto specifico. Dopo aver risciacquato con il getto (sempre controllato e modulato) dell’idropulitrice è importante la fase di asciugatura: prima con la pistola ad aria compressa e quindi avviando il motore e lasciandolo girare per circa cinque minuti (non oltre per evitare la creazione di ossidazioni), favorendo così l’evaporazione di eventuali residui acquosi che potrebbero favorire l’ossidazione di contatti elettrici e parti in lega di alluminio. Dopo, una ulteriore soffiata con la pistola si lascia raffreddare il tutto per circa mezza giornata prima di spruzzare, volendo, uno spray specifico contro l’ossidazione dei contatti elettrici, che avrà l’ulteriore scopo di ravvivare la lucentezza e di proteggere le parti in plastica e gomma. L’ultimo consiglio riguardante il motore è quello di staccare la batteria una volta che si metterà la vettura a riposo. Rivolgiamo ora nuovamente l’attenzione alla carrozzeria. Dopo averla passata con la pelle sintetica e lasciata asciugare per bene, all’ombra, passiamo alla lucidatura, da eseguire a mano oppure a macchina, che deve però essere dotata di frizione in modo che la rotazione del tampone (attenzione a mantenerlo sempre abbondantemente irrorato di crema), una volta appoggiato sulla carrozzeria, venga automaticamente limitata in funzione della resistenza offerta dalla superficie e della pressione che viene esercitata dall’operatore. Ogni lucidatura a macchina, oltre ai segni d’usura, asporta anche un pur sottile strato di vernice, soprattutto nel caso delle vernici nitro: se l’auto è in buone condizioni non è il caso di “infierire” ogni anno con la lucidatrice, basterà usarla una volta ogni due anni avendo cura di “rinnovarne” di tanto in tanto l’opera stendendo a mano una pellicola protettiva di crema molto morbida, preferibilmente all’acqua. Soprattutto per le vernici nitro-sintetiche è ideale un polish molto leggero, mentre bisogna assolutamente evitare, tranne casi limite in cui sia necessario intervenire per un problema specifico, prodotti aggressivi o abrasivi. Tuttavia, in presenza di rigature o segni che si voglia eliminare può rendersi necessario l’utilizzo, su macchine più recenti trattate con vernici catalizzate, di creme più aggressive, ricordando però che si dovrà poi effettuare un ulteriore passaggio finale con crema morbida. Per stendere la crema utilizzeremo ovatta o panni molto morbidi, mai carta o panni ruvidi, avendo cura di usare un tocco sempre leggero quando andremo a togliere la crema precedentemente spalmata; in caso contrario otterremmo solamente una maggiore visibilità dei classici segni in senso circolare particolarmente evidenti, soprattutto su vernici nitro-sintetiche, sui colori di carrozzeria più scuri. 

VIA GLI INSETTI

Nel caso di macchie sulla vernice causate da insetti, resina di alberi, catrame e altri agenti atmosferici o chimici come colature di benzina, è consigliabile ricorrere alle cure dello specialista e, soprattutto in caso di vernici nitro, mai usare solventi o grattare con qualsiasi attrezzo rigido. Esistono prodotti specifici, da spruzzare e lasciare agire per qualche minuto prima di lavare con acqua, con i quali si può provare a rimuovere la macchia; l’ideale è, se possibile, rimuovere appena possibile, entro la giornata o al massimo il giorno successivo, residui di insetti o resine, dato che entrambi contengono sostanze aggressive e capaci di arrecare danni  alla verniciatura.

 

Dopo  il lavaggio esterno si passa a quello interno. Senza timori, purché lo si faccia seguire da un’accurata asciugatura. Per prima cosa svuotiamo l’interno di tutti i tappetini e delle parti rivestite in moquette asportabili; normalmente sulle vetture d’epoca si riesce a rimuovere facilmente quasi tutti i rivestimenti tranne, in genere, la copertura del tunnel centrale. Quindi si aspira con cura prima di passare al lavaggio con spugna e sapone neutro. Naturalmente se il rivestimento è in skay non vi sono grossi problemi, mentre per la pelle bisognerà avere più cura: in questo caso i rivestimenti andranno solo inumiditi, senza eccedere con la strofinatura, e quindi asciugati con cura utilizzando pelle sintetica per finire con una soffiata di aria compressa per asciugare bene ogni residuo di umidità anche tra le pieghe naturali dei rivestimenti. 

SELLERIE IN PELLE

Anche gli interni in tessuto possono essere lavati, utilizzando una macchina che lavi e aspiri allo stesso tempo. Per questa operazione, però, è meglio rivolgersi a specialisti, mentre se si tratta di eliminare una semplice macchia dai sedili o dai rivestimenti basta in genere spruzzare una soluzione di sapone e strofinare con una spugna umida avendo l’accortezza di allargare la parte lavata per diminuire l’effetto alone concentrato, quindi asciugare soffiando con l’aria compressa. Per eseguire correttamente il lavaggio si parte dai pannelli, proseguendo poi sulle battute delle portiere, sul cruscotto (sul quale per mantenere l’effetto naturale basterà il solo lavaggio, senza applicazione di prodotti lucidanti) e infine ai sedili. Per quanto riguarda il padiglione, sulle auto d’epoca il rivestimento è solitamente in pelle o similpelle, che accetteranno senza problemi lo stesso trattamento dei rivestimenti. Per il lavaggio delle bocchette di ventilazione spruzzare una soluzione di acqua e sapone e soffiare con aria compressa, mentre il posacenere, se non è rivestito in pelle o stoffa, può essere messo a bagno nel detergente. Quindi si passa alla pulizia interna ed esterna dei vetri, utilizzando i normali prodotti in commercio che sono sempre soddisfacenti; sconsigliabile il comune alcool denaturato che, contrariamente a quello che si pensa, lascia residui untuosi che causano aloni. Se il parabrezza è segnato da tracce di graffiatura lasciate dai tergicristallo, è possibile tentare di ridurne la visibilità passando una crema lucidante fine, che, tuttavia, ben difficilmente riuscirà a risolvere completamente il problema. Terminata la pulizia, che va effettuata con la stessa cura anche per il vano bagagli, dopo un’ulteriore passata con l’aspiratore all’interno, se il rivestimento della nostra vettura è in pelle potremo passare uno strato di crema morbida alla lanolina, evitando così che diventi secca favorendo screpolature che con il passare del tempo possono addirittura causare degli strappi. 

GUARNIZIONI DELLE PORTE

Le guarnizioni in gomma, soprattutto se cominciano a manifestare segni di invecchiamento, possono essere rivitalizzante spalmandovi uno strato di vaselina da far penetrare con una sorta di massaggio. In questo modo la crema verrà assorbita all’interno dei pori (e delle eventuali screpolature) ammorbidendo le guarnizioni che torneranno ad avere una aderenza maggiore. Per la protezione delle guarnizioni di battuta di portiere e cofani può essere utilizzato anche il borotalco, che certamente non unge ma il rischio è quello di sporcare nuovamente la vettura dopo averla pulita. Lo stesso lavoro può essere fatto per le guarnizioni dei finestrini, inserendo con un cacciavite piano un po’ di vaselina anche nel canale per aiutare lo scorrimento del vetro. Tutt’al più, se al momento di riprendere la vettura dovessimo riscontrare una certa untuosità delle parti trattate basterà una leggera passata con un panno per eliminare il problema. Infine, un consiglio per mantenere le guarnizioni in ottimo stato è quello di mantenere socchiuse durante le soste prolungate nel box le portiere e i cofani, in modo che durante il periodo di inattività le guarnizioni non rimangano inutilmente compresse.

ACCIAIO E CROMATURE

Se le cromature e i vari profili metallici sono in buono stato basta una semplice passata con una crema lucidante. In caso di superfici o profili più usurati bisognerà invece intervenire con i prodotti specifici per ogni tipo di metallo presenti in commercio, che solitamente sono in grado di garantire un buon risultato. Naturalmente, è sempre meglio preferire creme morbide da spalmare con un panno delicato. Maggiore attenzione si dovrà avere per le cromature di parti in plastica, ovviamente più soggette all’usura e più delicate: anche in questo caso, se il particolare è in buone condizioni una crema lucidante può andare bene, mentre difficilmente si potrà fare qualcosa in presenza di particolari particolarmente usurati. Sempre in tema di cromature rivolgiamo la nostra attenzione ai fanali: se la parabola è semplicemente sporca basterà metterla a bagno in acqua tiepida con un sapone aggressivo e poi risciacquare per ottenere un buon risultato; nel caso di una parabola ormai compromessa, invece, nei casi in cui è possibile smontarla sarà necessario rinnovarne la cromatura, affidandola a uno specialista del settore. Lo stesso procedimento seguito per i profili metallici varrà anche per i cerchi ruota, che devono essere trattati con prodotti specifici in base al materiale con cui sono realizzati; se le loro condizioni sono buone basterà una semplice passata utilizzando un detergente specifico (da risciacquare con molta cura dopo l’applicazione), mentre se si manifestano i primi segni di ossidazione bisognerà optare per un prodotto disossidante e il lavoro sarà più difficoltoso, soprattutto nel caso di cerchi a raggi. Per quelli in alluminio lucidato meglio evitare l’utilizzo di prodotti acidi, che toglierebbero lucentezza ala superficie; saranno sufficienti un detergente e un po’ di olio di… gomito, e solo nei casi più difficili una specifica crema per alluminio (anche quelle per la lucidatura degli ottoni e degli argenti domestici offrono buoni risultati). 

GLI PNEUMATICI

Spesso può capitare di cedere alla tentazione di voler vedere la spalla dei pneumatici lucida come quella di una show-car da salone: niente di più sbagliato, perché nemmeno quando il pneumatico esce dallo stampo risplende, figuriamoci quello di un’auto d’epoca. Quindi sconsigliamo di trattare la parte laterale esterna dei pneumatici con spray lucidanti per il cruscotto, perché nel caso venissero a contatto con l’acqua si verificherebbe una reazione chimica che produrrebbe una patina biancastra col risultato che si può facilmente immaginare. Piuttosto, dopo un buon lavaggio sarà sufficiente passare un panno inumidito con del classico antigelo: il glicole contenuto nel liquido pulirà la gomma, ne conserverà il colore nero naturale e ne proteggerà la mescola dall’invecchiamento. Un consiglio senz’altro utile è, invece, quello di sollevare la vettura sui cavalletti se si prevede un periodo di sosta piuttosto lungo, così da evitare l’ovalizzazione dei pneumatici. 

CERNIERE E SERRATURE

Per ultimo non rimane che trattare serrature e cerniere di porte e cofani. I lubrificanti attuali garantiscono una buona protezione grazie a un film di microsfere che viene depositato sulle superfici: meglio comunque non eccedere nella quantità e prestare attenzione nel dirigere il getto dello spray, avendo la precauzione di proteggere la zona circostante con un panno. Ora potremo coprire la vettura con un telo, purché sia traspirante per evitare che l’umidità possa originare ossidazioni o muffe. Dopo di che... buon riposo e arrivederci in primavera! 

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