Altri costruttori reagirono però diversamente, così che la Gt unificata si trovò a combattere contro una concorrenza che faceva leva più sulle prestazioni che su altri fattori in linea con la crisi energetica. Le rivali più agguerrite della 1600 junior erano la Lancia Beta coupé 1600, la Toyota Celica 1600 Gt (soprattutto sui mercati esteri dove non era contingentata) e la Fiat 124 Sport coupé 1600, le quali, oltretutto, erano anche vetture molto ben rifinite e questo spiega perché si fosse reso necessario nella Gt junior un innalzamento qualitativo dell’abitacolo.
Si trattava per di più di modelli di progettazione più recente, anche se nessuno poteva vantare un palmarés sportivo paragonabile a quello del coupé Alfa Romeo. Però offrivano un livello di prestazioni allineato, con potenza pari e anche lievemente superiore (Celica e Beta) alla stessa Gt 1600. La 1300, invece, non aveva rivali nel proprio segmento, se non nella storica competitrice di tante battaglie: la Lancia Fulvia coupé e, in misura inferiore, nella Fiat 128 coupé 1300 SL. Per la 1300, se non altro si indulgeva alla velocità, anche se timidamente, sussurrando che era all’epoca la 1.3 più veloce al mondo.
La 2000 GTV andava invece a confrontarsi con modelli italiani un po’ meno agguerriti sul piano delle prestazioni, come la Fiat 124 coupé 1800 o la Lancia Beta coupé 1800, perché, per trovare rivali confrontabili per cilindrata e prezzo che ne reggessero il passo in velocità e accelerazione, bisognava cercarle tra le straniere, come la BMW 2002 TII, la Porsche 914 2.0 e la Triumph Dolomite Sprint, oppure ancora occorreva salire di cilindrata come nel caso della Ford Capri 3000 V6.
Per quanto riguarda i motori non c’erano sulle nuove Alfa modifiche sostanziali rispetto alle versioni precedenti di pari cilindrata, se non nella ricerca di ridurre le emissioni per soddisfare le nuove norme entrate in vigore nel 1975. Da notare, invece, il raffinato impianto frenante servoassistito a quattro dischi con doppio circuito, che prevede alle ruote posteriori una coppia di tamburi supplementari sui quali agisce il freno a mano. È una soluzione che consente di mantenere inalterata l’efficacia della frenata alle alte velocità propria dei freni a disco, senza rinunciare alla prontezza e alla sicurezza del freno a mano meccanico tipica degli impianti a tamburo.
La GT unificata fu esportata anche negli Stati Uniti, ma solo nella versione 2000 GTV modificata per tenere conto delle norme vigenti oltreoceano. Per ottemperare alle norme sulle emissioni, i carburatori furono sostituiti con l’iniezione Spica, così che la potenza scese da 150 CV-SAE a 129, con velocità massima di circa 175 km/h.
I dispositivi di segnalazione e illuminazione, i paraurti e la strumentazione, in unità di misura anglosassoni, furono adattati alle norme americane, cosa che comportò lo spostamento dei gruppi ottici secondari anteriori da sopra a sotto il paraurti e l’aggiunta di luci supplementari laterali.
La produzione della Gt unificata proseguì fino al 1976, quando questi tre coupé furono messi in pensione, a partire dalla cilindrata più bassa, dall’Alfasud Sprint 1300, dall’Alfetta Gt, disponibile a partire da quell’anno anche con motore 1600 da 109 CV-DIN (125 SAE) e dall’Alfetta GTV, che prenderà il posto della 2000 GTV anche nelle competizioni.