Honda S2000: emozioni senza tempo

Trovarne una originale non è facile, ma riuscirci significa vivere sensazioni intensissime ogni volta che si preme il pulsante start sulla plancia. E che musica!

le origini risalgono al 1995

Tutto ebbe inizio al Salone di Tokio del 1995, quando Honda presentò a sorpresa la SSM (Sports Study Model), una filante show car disegnata da Pininfarina, equipaggiata con un motore 2 litri 5 cilindri di derivazione Honda Vigor. Oltre che per la sua linea filante, resa ancora più grintosa dal lungo cofano, questo modello si fece notare per il posto di guida separato rispetto a quello del passeggero e avvolgente in stile monoposto, per la strumentazione digitale e per la presenza del cambio automatico derivato da quello della NSX.

VTEC, differenziale autobloccante e ripartizione del peso 50-50

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Per il MY 2002 i cerchi da 16" sono lucidati

Da lì alla produzione il passo fu relativamente breve, tanto che nel 1998 venne presentata la S2000, che però venne commercializzata l’anno dopo. Si trattava di una sportiva a due posti secchi evidentemente ispirata al prototipo presentato a Tokio, ma erede di una tradizione di sportive a 2 posti secchi iniziata nel 1962 con la S360.

La nuova nata resta quindi fedele ai capisaldi delle progenitrici, con il motore anteriore in posizione arretrata, la trazione posteriore e la distribuzione del peso 50-50, proprio come nel caso della concept car SSM. Rispetto a quest’ultima, il motore scende a 4 cilindri, ma la combinazione tra sistema di distribuzione a fasatura variabile VTEC , pistoni forgiati, alleggeriti e realizzati in alluminio, come del resto il motore, e supporti di banco con collari di materiale più resistente (ghisa+acciaio) per far fronte alla maggiori sollecitazioni meccaniche, si riflette in una potenza massima di 240 CV a 8.300 giri, anche se i 9.000 giri indicati dal contagiri digitale in stile F1 sono sempre a portata di mano.

Trattandosi di un modello pensato prima di tutto per gli amanti della guida, anche il resto della meccanica non è stato certo trascurato, come confermano il differenziale autobloccante meccanico di tipo Torsen e il cambio manuale a 6 marce dalla corsa ridotta e azionato da un meraviglioso pomello in metallo. Il servosterzo è invece elettrico per risparmiare peso (-5 kg), un altro obiettivo prioritario del suo progettista, Shigeru Uehara, guarda caso lo stesso che ha seguito in prima persona lo sviluppo della gloriosa Honda NSX

DAL 1999 AL 2009 CON POCHE MODIFICHE

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Nel corso della sua “carriera” decennale, la S200 è stata sottoposta ad alcune modifiche, in gran parte di carattere estetico, nel dettaglio:

2002: i gusci dei fari sono cromati, il tunnel in plastica viene rivestito in pelle, materiale impiegato anche per la finitura del pomello del cambio, sulle porte compaiono i tweeter dell’impianto audio, i cerchi da 16” sono lucidati e il lunotto della capote in tela è in cristallo.

2004: nuovi scudi paracolpi e gruppi ottici, interni rivisitati e introduzione dei cerchi da 17 pollici. Assetto meno sportivo.

2006: introduzione dell’acceleratore elettronico e del sistema di controllo della stabilità VSA, cerchi da 17” dal nuovo design, sedili con appoggiatesta integrati e cruise control.

2007: serie limitata di 50 esemplari destinati all’’Europa, denominata RJ (Rubens Barrichello e Jenson Button) per celebrare la partecipazione di Honda al Mondiale F1. Si distingue essenzialmente per la colorazione bianco perla e alcuni dettagli come la forma dei piloti sul tunnel, davanti alla leva del cambio.

2009: la serie speciale Ultimate Edition, in tinta bianca e con gli interni rossi, segna la fine della produzione della tanto apprezzata sportiva giapponese.

DIVERTIMENTO ASSICURATO

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I primi test della S2000 mostrano grande entusiasmo da parte della stampa, che esalta soprattutto l’agilità del telaio e la capacità di allungo del suo straordinario VTEC di 2 litri. Lo conferma la prova del mensile Automobilismo (Ottobre 1999), che si esprime in questi termini:” Il VTEC giapponese è caratterizzato da una doppia personalità: pronto e docile ai bassi regimi di rotazione, si trasforma in un motore da corsa superati i 6.000 giri, con una progressione mozzafiato interrotta dal limitatore appena superati i 9.000 giri.

Il comportamento stradale si avvicina a quello di un’auto da corsa: l’inserimento in curva praticamente immediato, la quasi totale assenza di rollio e la tenuta molto elevata assicurano un piacere di guida unico sui percorsi misti, dove l’agilità del telaio e le notevoli prestazioni del motore permettono di dare del filo da torcere a vetture di categoria e potenza superiori.

A esaltare la guida provvede anche il cambio, che si distingue per gli innesti molto secchi e precisi e per la corsa molto ridotta.

Il confort di marcia è da autentica sportiva: rumorosità elevata a tutte le velocità a causa della sonorità del motore e soprattutto dai numerosi fruscii aerodinamici provenienti dalla capote. Confort sullo sconnesso compromesso dalla taratura rigida delle sospensioni.

LE PRESTAZIONI RILEVATE

Potenza massima al motore 233,3 CV a 8.200 giri

Potenza massima alle ruote 205,5 CV a 8.200 giri

Coppia massima 20,6 kgm a 7.460 giri

Velocità massima 243,2 km/h (in sesta a 8.100 giri)

Accelerazione 0-100 km/h 6,05 secondi

Accelerazione 0-400 metri 14,17 secondi (vel. uscita 160,4 km/h)

Accelerazione 0-1.00 metri 25,81 secondi (vel. uscita 205,5 km/h)

Frenata da 100 km/h: 35,5 metri

Frenata da 130 km/h: 61,4 metri

Accelerazione laterale massima: 0,97g

MERCATO: AFFIDABILE MA RARA

Reperire una S2000 in perfette condizioni di originalità non è semplice, trattandosi di modello molto apprezzato nel mondo del tuning, anche in virtù della sua comparsa nel film Fast & Furious (2001) pilotata dal personaggio Johnny Tran e della sua seconda apparizione in 2 Fast 2 Furious con una vettura colorata di rosa e guidata dal personaggio femminile Suki. Numerosi anche gli esemplari trasformati per essere utilizzati prevalentemente in pista, dove il limite della S2000 è costituito soprattutto dall’impianto frenante.

Un secondo tema da affrontare è il chilometraggio: trovare un esemplare con meno di 100.000 km è abbastanza difficile, anche se l’affidabilità rappresenta una delle tante qualità di una vettura che, se sottoposta a regolari intervalli di manutenzione, non presenta problemi di sorta nonostante il suo motore dalla potenza specifica di circa 120 CV/litro.

Detto questo, l’offerta sul mercato dell’usato parte da circa 25.000 euro per gli esemplari modificati in modo più o meno profondo, per arrivare ai 40.000 euro e oltre nel caso delle rarissime S2000 con meno di 100.000 km all’attivo. Praticamente introvabili le edizioni speciali.

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