Non è un’auto da velocità: in autostrada la mia velocità di crociera è stata di circa 100 km/h, con il motore che è già a 4mila giri, nonostante la quinta.
Sono arrivato a 120 km/h e sembravano i 200 km/h di una moderna
A esplorare il fondo scala del suo tachimetro non ci tengo, anche perché ho avuto e ho mezzi che fanno quasi il doppio della sua velocità massima. Tutto il godimento con queste “scatolette” è al di sotto dei 120 km/h. E infatti adesso, lasciate le strade dritte e noiose, facciamoci un bel po’ di misto stretto. Ecco, questo è il suo terreno di caccia: impressionante, semplicemente impressionante. Il mix tra sterzo, telaio, sospensioni e motore è micidiale: sembra un’auto da corsa degli anni ‘70.
Lo sterzo è diretto e precisissimo, ha una direzionalità incredibile, esegue i tuoi comandi al millimetro e il telaio risponde in modo egregio: la parte posteriore segue in modo rapidissimo e senza nessuna esitazione tutti i cambi di direzione impartiti dallo sterzo, anche minimi. Ecco perché è una delle auto più blasonate in gimkane e slalom. Grazie anche alla leggerezza (700 Kg in ordine di marcia) il sottosterzo è quasi assente. Se parliamo di purezza e precisione di guida, difficile trovare di meglio. Nonostante ci avessi dato dentro, ero ancora molto lontano dal limite. Potevo andare molto più forte, e la macchina avrebbe seguito fedelmente i miei ordini.
Per quanto riguarda invece il motore, è estremamente reattivo già poco oltre il regime di minimo, difficile riuscire a partire senza farla pattinare. Ha un’ottima coppia già ai regimi intermedi, e quel risucchio del carburatore doppio corpo ti rimette in pace con la vita e con il mondo. Oltre i 5 mila giri sembra un motore da corsa. Nelle prime marce bisogna stare attenti perché superare i 7 mila giri è un attimo. La prima volta che ho tirato la prima mi sono spaventato, perché ho visto gli 8mila giri di strumento, regimi più motociclistici che automobilistici. Non pensavo prendesse i giri con questa rapidità!
E poi vogliamo parlare degli odori all’interno (sì, anche di benzina incombusta) e dei suoni che cambiano continuamente, ad ogni regime e ad ogni curva? No, qui lo stereo non c’è e non lo monterei mai: su queste macchine ci si deve godere una guida romantica, che ormai abbiamo dimenticato. E poi è minuscola, rosso corsa, cattivissima e bellissima.
Che volete di più da una, anzi due, piccole scatolette velenose degli anni ‘70?