Autobianchi Y10 Turbo: prestazioni nascoste

Il concetto di innovativa eleganza di questa raffinata utilitaria non prevede prestazioni ostentate. Ma, con la sovralimentazione, è veloce quanto una berlina media di allora

Verso la metà degli anni Ottanta la presentazione di una nuova automobile richiede la presenza di una gamma articolata in almeno due cilindrate e diversi allestimenti. Lo vuole prima di tutto la clientela, che non si accontenta più, come vent’anni prima, di un’unica soluzione. E va ancora meglio se accanto ai modelli base, specie nei segmenti B e C, c’è una versione sportiva. Sono gli anni del “turbo facile”, tecnologia che dalla F1 si estende alla produzione di serie. E permette di trasformare, in modo relativamente semplice, una tranquilla utilitaria in una piccola bomba.

Aerodinamica al top

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Così hanno fatto altri, così fa l’Autobianchi nel momento in cui il modello Y 10 debutta al Salone di Ginevra nel marzo del 1985. La gamma comprende la versione base, detta FIRE, che monta il nuovo Fiat 999 cc da 45 CV), la più sofisticata Touring (1049 cc e 55 CV) e la grintosa “turbo”, dove il quattro cilindri 1.049 cc eroga, grazie alla sovralimentazione, ben 85 CV. L’impatto che la nuova piccola di Desio ha sul pubblico e sulla stampa è forte. L’occhio dell’osservatore è colpito per prima cosa dal taglio netto e verticale del portellone, frutto di un accurato studio aerodinamico, che si riflette in un Cx di soli 0,31: nessuna auto analoga della concorrenza arriva a tanto e questo è un aspetto che esalta le prestazioni della Y 10 turbo. Un valore di Cx contenuto è un argomento forte dal punto di vista commerciale perché il pubblico è sensibile a questa voce. La Y 10 turbo, a fronte di una cilindrata di poco superiore al litro raggiunge una velocità massima di 180 km/h, un primato per una vettura di quella categoria che la allinea ai valori medi delle berline 1.6-1.8 del periodo. L’accelerazione è brillante e la ripresa è pronta e vivace. I freni sono adeguati alle prestazioni, solo la tenuta di strada non è impeccabile e questo rappresenta un po’, assieme allo sterzo poco preciso, il punto debole del progetto.

Più sostanza che apparenza

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Destinata a una clientela femminile, la Y 10 turbo è un’auto sportiva pensata per le donne che amano la guida brillante, fatta di accelerazioni nervose, scatti al semaforo e sorpassi rapidi. Non è, però, una vettura nata per le corse o marcatamente sportiva: lo si vede dalla mancanza di appendici aerodinamiche, dall’assenza di tinte carrozzeria dedicate e dall’allestimento votato all’eleganza, dove la sportività si deve percepire più che vedere.

Ma vediamola nell’abitacolo questa Y 10 turbo, che mostra subito un optional di forte impatto: la strumentazione “solid state”, detta anche “optoelettronica”, nella quale le indicazioni sono affidate a led luminosi in luogo dei quadranti a lancette. Interessante anche la soluzione dei deflettori posteriori apribili elettricamente dal posto di guida, un accessorio difficile da trovare non soltanto tra le utilitarie. La sportiva di Desio, insomma, ha dalla sua tutti i numeri per piacere e far presa non soltanto sul pubblico femminile. Ma qualcosa, pur tra tante uguaglianze, dovrà distinguerla all’esterno dalle altre Y 10. E quel qualcosa c’è. Davanti, la turbo offre la possibilità di montare, con sovrapprezzo, i fendinebbia, accessorio non previsto per la FIRE e la Touring, anche se la vera distinzione si riscontra nel filetto rosso che percorre il paraurti e nelle aperture di ventilazione dinamica praticate sullo stesso paraurti. La diversa motorizzazione è indicata dalla targhetta “turbo” posta a sinistra in basso nella calandra. Le differenze sono tutte qui. E poche sono anche dietro: oltre al filetto rosso sul paraurti, soltanto il tubo di scarico ellittico e cromato, oltre alla targhetta identificativa, dichiarano di quale “Y” si tratta. Nella vista di profilo si nota una sola differenza, ed è la fascia satinata posta in basso lungo la fiancata, dove, nello spazio compreso tra la battuta della porta e il parafango posteriore, compare la scritta “Turbo”. Niente minigonne e profili aggiuntivi, come si vede la concessione alla sportività è limitata all’essenziale. La finitura interna è in linea con quanto un cliente Autobianchi si aspetta. La turbo ha un diverso volante rispetto alle sorelle aspirate, il posto di guida è ergonomico e comodo, i comandi della climatizzazione, a richiesta, sono elettrici, la strumentazione comprende, oltre ai normali indicatori, il manometro del turbo e il termometro dell’olio. L’orologio digitale si trova sul padiglione accanto allo spot di lettura per renderlo consultabile a tutti gli occupanti.

Prodotta dal 1985 al 1989 in circa 2500 esemplari, la Y 10 turbo non incontra, tuttavia, il successo che meriterebbe perché come sportiva è offuscata dalla Fiat Uno turbo i.e., più grintosa e dichiaratamente votata alle prestazioni. Sul finire degli anni ’80, inoltre, l’era del turbo in F1 sta tramontando, così che le auto sportive riprendono la via del motore aspirato, certo meno affascinante del turbo ma di più semplice gestione per l’utente. L’erede della Y 10 turbo è la versione aspirata di 1,3 litri siglata GT i.e., vettura che “piace alla gente che piace”, come recita uno degli slogan pubblicitari più azzeccati per la gamma Y10.

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L'aria compressa viene raffreddata da un generoso intercooler prima di entrare nel carburatore "soffiato"

Scheda tecnica Autobianchi Y 10 Turbo

Motore Fiat anteriore, trasversale, monoblocco in ghisa, testa in lega leggera Cilindrata (cc) 1.049 Alesaggio x corsa (mm) 76 x 57,8 Velocità media del pistone (m/sec) 11,08 a 5750 giri Rapporto di compressione 7:1 Potenza 85 CV a 5750 giri Coppia 12,5 kgm a 2750 giri Distribuzione: monoalbero a camme in testa mosso da cinghia dentata, 2 valvole per cilindro valvole di scarico al sodio Alimentazione: un carburatore a doppio corpo Weber DMTR 103/251, turbocompressore IHI con intercooler aria-aria, pompa carburante elettrica Accensione elettronica Marelli Digiplex Candele Champion RN3C Lubrificazione forzata, filtro olio sul circuito principale, radiatore olio, capacità carter 3,9 litri Raffreddamento ad acqua forzata, circuito sigillato con serbatoio di espansione, ventilatore a innesto termostatico, capacità circuito 5,6 litri Impianto elettrico 12 V Alternatore 45 Ah Batteria: 40 Ah Trasmissione Trazione: anteriore Frizione monodisco a secco Cambio Fiat a 5 rapporti sincronizzati + RM, comando a leva centrale Rapporti al cambio: 1^ 3,909 2^ 2,055 3^ 1,344 4^ 0,978 5^ 0,836 RM 3,733 Differenziale e rapporto finale 4,077 Pneumatici 155/70 HR13 Corpo vettura Carrozzeria berlina due volumi, 3 porte, 5 posti Telaio scocca portante in acciaio, struttura differenziata Sospensione ant ruote indipendenti, schema McPherson, molle elicoidali coassiali agli ammortizzatori idraulici telescopici, barra antirollio Sospensione post assale rigido ad Omega con punto di cerniera centrale, bracci longitudinali di reazione, molle elicoidali e ammortizzatori idraulici telescopici separati Freni: ant a disco, post a tamburo, servofreno, doppio circuito frenante, correttore di frenata al retrotreno Sterzo a cremagliera, piantone di sicurezza Capacità serbatoio carburante (litri) 47 Capacità vano bagagli (dm3) 250 Dimensioni (in mm) e peso Passo 2.159 Carreggiata ant 1.281 Carreggiata post 1.277 Lunghezza 3.392 Larghezza 1.507 Altezza 1.420 Peso (kg): 790 a vuoto Prestazioni Velocità massima (km/h): 180 Accelerazione 0-100 km/h (secondi): 9,5

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