Destinata a una clientela femminile, la Y 10 turbo è un’auto sportiva pensata per le donne che amano la guida brillante, fatta di accelerazioni nervose, scatti al semaforo e sorpassi rapidi. Non è, però, una vettura nata per le corse o marcatamente sportiva: lo si vede dalla mancanza di appendici aerodinamiche, dall’assenza di tinte carrozzeria dedicate e dall’allestimento votato all’eleganza, dove la sportività si deve percepire più che vedere.
Ma vediamola nell’abitacolo questa Y 10 turbo, che mostra subito un optional di forte impatto: la strumentazione “solid state”, detta anche “optoelettronica”, nella quale le indicazioni sono affidate a led luminosi in luogo dei quadranti a lancette. Interessante anche la soluzione dei deflettori posteriori apribili elettricamente dal posto di guida, un accessorio difficile da trovare non soltanto tra le utilitarie. La sportiva di Desio, insomma, ha dalla sua tutti i numeri per piacere e far presa non soltanto sul pubblico femminile. Ma qualcosa, pur tra tante uguaglianze, dovrà distinguerla all’esterno dalle altre Y 10. E quel qualcosa c’è. Davanti, la turbo offre la possibilità di montare, con sovrapprezzo, i fendinebbia, accessorio non previsto per la FIRE e la Touring, anche se la vera distinzione si riscontra nel filetto rosso che percorre il paraurti e nelle aperture di ventilazione dinamica praticate sullo stesso paraurti. La diversa motorizzazione è indicata dalla targhetta “turbo” posta a sinistra in basso nella calandra. Le differenze sono tutte qui. E poche sono anche dietro: oltre al filetto rosso sul paraurti, soltanto il tubo di scarico ellittico e cromato, oltre alla targhetta identificativa, dichiarano di quale “Y” si tratta. Nella vista di profilo si nota una sola differenza, ed è la fascia satinata posta in basso lungo la fiancata, dove, nello spazio compreso tra la battuta della porta e il parafango posteriore, compare la scritta “Turbo”. Niente minigonne e profili aggiuntivi, come si vede la concessione alla sportività è limitata all’essenziale. La finitura interna è in linea con quanto un cliente Autobianchi si aspetta. La turbo ha un diverso volante rispetto alle sorelle aspirate, il posto di guida è ergonomico e comodo, i comandi della climatizzazione, a richiesta, sono elettrici, la strumentazione comprende, oltre ai normali indicatori, il manometro del turbo e il termometro dell’olio. L’orologio digitale si trova sul padiglione accanto allo spot di lettura per renderlo consultabile a tutti gli occupanti.
Prodotta dal 1985 al 1989 in circa 2500 esemplari, la Y 10 turbo non incontra, tuttavia, il successo che meriterebbe perché come sportiva è offuscata dalla Fiat Uno turbo i.e., più grintosa e dichiaratamente votata alle prestazioni. Sul finire degli anni ’80, inoltre, l’era del turbo in F1 sta tramontando, così che le auto sportive riprendono la via del motore aspirato, certo meno affascinante del turbo ma di più semplice gestione per l’utente. L’erede della Y 10 turbo è la versione aspirata di 1,3 litri siglata GT i.e., vettura che “piace alla gente che piace”, come recita uno degli slogan pubblicitari più azzeccati per la gamma Y10.