E' il 1952: Roberto Chiaramonte di Bordonaro ha 7 anni. Suo zio Luigi è un pilota. Corre con la Ferrari, come tanti gentleman driver dell'epoca. Ha una 212 Export, con cui deve disputare la gara in salita Palermo-Monte Pellegrino. Roberto non vede l'ora di salire su quel bolide rosso, e lo zio lo accontenta: lo porta con sé in una ricognizione del percorso, la gara dietro casa. Roberto quasi annega dentro quella barchetta che, guidata sapientemente dallo zio, sfreccia tra i muretti della salita. Il suono che esce dagli scarichi è ripetuto e amplificato dai muretti: impressionante, tremendo, spaventoso, eccitante, come la sensazione di precarietà data dalla velocità e insieme di sicurezza per la maestria della guida di zio Luigi. Il piccolo Roberto scende estasiato, con un solo pensiero in testa: da grande, fare il pilota!
Siamo al 2015, Autodromo di Modena (quello nuovo): Roberto Chiaramonte di Bordonaro ha coronato il suo sogno: ha fatto il pilota. Dilettante, certo, ma di vaglia: nel 1971 ha vinto il Campionato Italiano Classe 1150. ha disputato decine di gare ed è stato protagonista dei favolosi anni '60 e '70 dell'automobilismo. Corre ancora oggi, con le "storiche". Quando lo invitiamo a provare la Ferrari da cui tutto cominciò, è incredulo. Eppure è proprio così: grazie a RM Auctions-Sotheby's, che porterà all'asta la Ferrari 212 Export Vignale che appartenne a suo zio Luigi.
In questo filmato le sue impressioni, su Automobilismo d'Epoca di maggio in edicola tutta la storia.