La carrozzeria Pininfarina fu incaricata della veste estetica dei nuovi modelli, che si chiamarono Gamma rinnovando la tradizione Lancia di usare le lettere dell’alfabeto geco per battezzare le sue vetture. Per la berlina Pininfarina studiò una linea a due volumi con buone caratteristiche di penetrazione aerodinamica. Per la coupé, dotata di un pianale più corto di 12 centimetri, si orientò verso la linea a due volumi. Di conseguenza ottenne un coefficiente aerodinamico di forma leggermente meno favorevole (CX = 0,38 invece di 0,37), che tuttavia agli effetti pratici fu compensato dalla riduzione della superficie resistente all’aria. Per la Coupé il designer Aldo Brovarone della carrozzeria Pininfarina creò una linea che esaltò la semplicità per ottenere l’eleganza. In altre parole seguì il filone di idee iniziato dal carrozziere con la Fiat 130 Coupé, nella quale il minimo delle linee servì per ottenere il massimo nel comunicare l’idea dell’alta classe della vettura. La Gamma Coupé si presentò quindi come una macchina di straordinaria purezza, con una forma fatta di linee tese e di superfici piane con l’inserimento di alcune peculiarità nuove rispetto alla 130 Coupé, come le scalfature nelle fiancate e alcuni stilemi classici della carrozzeria Pininfarina. Fra questi ricordiamo la V a forma di coda di rondine sul cofano posteriore che apparve per la prima volta sulla dream car Chevrolet Rondine disegnata per Pininfarina da Tom Tiarda nel 1963 e poi impiegata per la Fiat 124 Spider prodotta da Pininfarina in un gran numero di esemplari a partire dal 1966. L’elemento più nuovo della Gamma fu dunque il padiglione rilevato nella parte posteriore per rendere la linea più dinamica e soprattutto per rendere la scocca più sicura in caso d’incidente, funzionando come un vero e proprio roll-bar. Dalla combinazione di questi elementi derivò una linea molto felice che non richiese le consuete decorazioni cromate che all’epoca connotavano le auto di lusso.
L’impianto stilistico della Gamma è stato utilizzato per tre prototipi uno più riuscito dell’altro: la Gamma Spider del 1978, la Scala a 4 porte del 1980 e la Olgiata sport- wagon del 1982. Pininfarina si occupò anche degli interni, studiando per la Gamma Coupé una plancia d’una linearità che fece scuola. Il risultato è che questa spaziosa coupé si presenta con le qualità estetiche e le caratteristiche di abitabilità della grande auto per il turismo veloce, con forme così composte e serene da rimanere ancora oggi un classico.