Non è finita qui: il 1980 è l’anno del debutto della Carrera GT, la 924 “definitiva”, un fiore all’occhiello della gamma declinato in soli 406 esemplari (compresi quelli di pre-serie), di cui soltanto una manciata destinati all’Italia.
Per potersi fregiare di questo prestigioso nome, unica quattro cilindri raffreddata ad acqua ritenuta degna dalla Porsche, questa “piccolina” deve dimostrare di meritarlo e lei, come se niente fosse, pochi giorni prima dell’inizio della commercializzazione provvede ad arrivare sesta, dodicesima e tredicesima assoluta a Le Mans, in una delle edizioni più selettive della 24 Ore con trenta ritiri su cinquantacinque partenti.
Si capisce quindi che anche la versione stradale, uno splendido multiplo d’artista riservato all’Europa, è un purosangue che presenta non poche modifiche rispetto alla già veloce 924 Turbo da cui deriva; modifiche che descriviamo dettagliatamente.
Per raggiungere la potenza di 210 CV che, in quel momento, le consentono di essere più veloce delle 911 aspirate, davanti al turbocompressore (maggiorato) deve essere applicato un intercooler aria/aria che provvede ad abbassarne la temperatura di 45° C permettendo così l’innalzamento della pressione di sovralimentazione a 0,75 bar dai 0,65 della Turbo.
Pistoni forgiati più leggeri ma più robusti consentono di mantenere inalterata l’affidabilità del motore, mentre per adeguare l’assetto alle nuove prestazioni si abbassano di 10 mm le sospensioni anteriori e si irrobustisce la barra antirollio posteriore; le ruote da 15” hanno canale da 7”.
La trasmissione deve essere anch’essa irrobustita e si procede a montare ingranaggi rinforzati, approfittando dell’occasione per ovviare ad un vecchio difetto della 924, il difficoltoso innesto della prima a freddo, sostituendone il sincronizzatore con quello della 911.
Molto affascinanti le modifiche alla linea apportate da Anatole Lapine (“mister 928”) che provvede a ricoprire cotanta gommatura con grintosi parafanghi aggiuntivi in poliuretano; dello stesso materiale è il fascione anteriore più avvolgente, con splitter abbassato, mentre lo spoiler in gomma alla base del lunotto è di dimensioni maggiori.
Cambiano i ripetitori laterali degli indicatori di direzione che diventano più sottili e allungati e, al posto della presa d’aria tipo Naca già presente sul cofano motore della Turbo, è applicato un convogliatore dedicato all’intercooler sottostante.