L’accoglienza del pubblico è molto buona, anche perché la carrozzeria a quattro porte concilia sportività e famiglia. Sarebbe perfetta se avesse qualche CV in più e una cilindrata maggio re per meglio confrontarsi con le rivali più agguerrite del segmento. Detto fatto, durante il 1986 la cubatura del quattro cilindri boxer aumenta da 1490 a 1712 cc, con il che la potenza cresce da 105 a 118 CVDIN che spingono la rinnovata Q.V. a sfiorare i 200 km/h, con una progressione vivace anche dai bassi regimi nei rapporti superiori e un’accelerazione entusiasmante. Il comportamento stradale resta di base quello della precedente 1.5, però il supplemento di potenza e coppia rende più facile al pilota la gestione del passaggio dal sottosterzo al sovrasterzo in fase di rilascio.
Sul piano estetico i cambiamenti seguono l’aggiornamento della gamma: i trasparenti degli indicatori di direzione sono bianchi, la griglia del radiatore è uguale alle altre versioni, rispetto alla precedente 1.5, scompare la filettatura grigia che percorre la fiancata all’altezza dei paraurti e, soprattutto, all’estremità del portellone è applicato uno spoiler in tinta. Nuovi sono anche i cerchi in lega leggera Anche all’interno ci sono numerose modifiche: la grafica del cruscotto, dove il tachimetro ha fondo scala a 240 km/h, il volante ridisegnato, la posizione degli interruttori dei servizi, i poggiatesta schiumati e la decorazione dei sedili in panno rosso e nero.
AGGIORNAMENTO
Da novembre 1986, però, l’Alfa Romeo non è più un costruttore indipendente perché entra nell’orbita Fiat. La casa torinese decide, tuttavia, di mantenere in produzione il motore boxer e nei primi mesi del 1990 aggiorna il modello. Con la seconda serie le versioni sportive della 33 diventano due: la “33 S 1.7 i.e. 16v Q.V.” e la “33 S 1.7 i.e. 16v Q.V. Permanent 4”, quest’ultima (a listino dal 1991) con un avanzato sistema di trazione integrale permanente.
Cambia anche il nome che da “Alfa Romeo Alfa 33” diviene più semplicemente “Alfa Romeo 33”. Entrambe montano il boxer 1.7 a iniezione, con nuove teste a quattro valvole per cilindro, distribuzione bialbero e punterie idrauliche. La potenza sale a 137 CV-DIN (132 per la versione catalizzata detta “Europa”) e le prestazioni ora sono allineate a quelle delle concorrenti più sportive di due litri. L’accelerazione è bruciante, la velocità sale a 208 km/h, 202 per la Permanent 4. Le quatto valvole per cilindro hanno richiesto alcuni interventi volti a risolvere un inconveniente tipico di questi motori, come l’afflusso di una parte di gas di scarico verso l’aspirazione causata dall’incrocio nei tempi di apertura e chiusura delle valvole.
BOXER 16V
Nel boxer 16v l’apertura delle valvole di aspirazione di ciascun cilindro avviene in modo differenziato attraverso una farfalla indipendente in ciascun condotto, tecnica sofisticata. Ma non ci si ferma qui: la fasatura delle camme di comando è studiata in modo da sfasare leggermente (di 7°) l’apertura delle valvole omologhe di ciascun cilindro, così da aumentare la velocità di afflusso e la turbolenza dell’aria ed evitare lo smagrimento della miscela a basso numero di giri. Iniezione e accensione sono Bosch Motronic ML 4.1, con starter automatico e cut-off in rilascio; gli iniettori sono disassati rispetto all’asse del condotto, in modo che il getto di benzina sia orientato verso la valvola di aspirazione che presenta l’anticipo inferiore rispetto al punto morto superiore. Qualche modifica coinvolge le sospensioni: al posteriore i bracci longitudinali superiori sono ora davanti al ponte, mentre davanti sono modificati i punti di attacco degli ammortizzatori, per migliorare la precisione di guida. Lo sterzo è servoassistito, più diretto e con minori reazioni in accelerazione. I freni sono a disco autoventilanti anteriori e tamburi posteriori, a richiesta l’impianto a quattro dischi con ABS, di serie sulla Permanent 4.