I clienti sono più coinvolti dal sapere che il motore ha la distribuzione a 16 valvole, il turbocompressore Garrett, l’iniezione elettronica Weber e l’accensione transistorizzata Marelli; e che la Sierra è la prima auto di normale produzione a superare i 100 Cv/litro (102, per l’esattezza). Oppure, dal poter sfoggiare con gli amici un’automobile inconfondibilmente di alte prestazioni, grazie al vistoso alettone ma anche ai cerchi a raggi in lega leggera, ai profili contrastanti con la carrozzeria, alle minigonne e ai passaruota allargati.
La produzione è in effetti limitata poco oltre i 5000 esemplari necessari all’omologazione in Gr. A e Gr. N. Ciò perché
la Sierra RS nasce in pratica come arma della Ford per correre nei Campionati Turismo tanto in voga in quel momento, e in particolare nel Mondiale che riporta in auge la categoria dopo i fasti di fine anni Sessanta primi Settanta.
A Ford serve una macchina con cui battagliare in pista contro le nemiche BMW M3 e Mercedes 190E 2.3-16, oltre che contro le Alfa Romeo 75, le Rover e le Volvo. La Sierra diventa subito l’auto da battere, nel mondiale come pure nell’europeo (il campionato iridato dura lo spazio di una stagione soltanto) e nei campionati nazionali più importanti, cioè l’inglese e quelli orientali e australiano.
La vettura è quasi imbattibile soprattutto nella versione RS500: cinquecento esemplari (tutti con guida a destra) che, come previsto dal regolamento, rappresentano il 10% del totale da usare per omologare le evoluzioni.
In questa particolare versione, le modifiche sono numerose, ma le più importanti sono
la turbina maggiorata e il raddoppio degli iniettori (da quattro a otto). Poi c’è la
riprogettazione dell’intero blocco motore per sopportare le maggiori prestazioni che verranno con le elaborazioni da gara.
Come spesso accadeva con queste evoluzioni, le prestazioni nel complesso non cambiavano granché, anzi peggioravano a causa del notevole ritardo di risposta; ma la base per l’elaborazione da competizione era molto migliore, tanto che
le RS500 supereranno i 500 CV di potenza, in particolare quelle preparate da Eggenberger e Rouse.