Questo prototipo fu venduto ad Adriano Gatto, titolare della ditta “Puma” di Roma, che nel 1968 aveva avviato una produzione di Dune Buggy del tipo “Manx” su licenza dell’americano Bruce Meyers. Gatto aveva conosciuto Oakes a Londra già nel 1971, in occasione delle premiazioni del concorso indetto dalla rivista Motor Magazine, la quale aveva eletto la futura Puma GTV quale “più bella auto del mondo”. Dal 1978 al 1984 la Puma produsse 100 esemplari di GTV spinti dal motore VW, di cui 52 tuttora circolanti, e in seguito un’altra cinquantina di esemplari del modello 033 dotati dei motori Alfa Romeo, tra cui si contano una trentina di automobili superstiti. Il prototipo in questione servì proprio per produrre gli stampi di quella che sarebbe diventata la Puma GTV, e di conseguenza per l’omologazione alla Motorizzazione di Roma, il 2 luglio 1979.
L’omologazione non fu però concessa per la carrozzeria convertibile coupé/spider, bensì soltanto per la versione coupé chiusa. Il prototipo originario, con parabrezza minuscolo e attillato per la configurazione “barchetta”, rimase quindi l’unico esemplare allestito in quella maniera e fu finalmente omologato nel 1983 con il numero di telaio 77, in seguito alla vendita, con regolare targatura, al pilota Giovanni Baratelli. Quest’ultimo vendette poi la macchina, ridotta a poco più che un rottame, nell’ottobre 2018 a Mario Consoli, cliente e amico di vecchia data di Gatto, nonché egli stesso pilota gentleman. Consoli ha subito avviato il restauro della macchina, approfittando anche di un colpo di fortuna: era venuto infatti a conoscenza del fatto che Porsche Classic a Stoccarda avesse in giacenza un boxer 356 restaurato di tutto punto; non uno qualsiasi però, bensì un 2.0 GS Carrera da 130 CV.
A fine 2019 il motore era a casa sua, pronto per il montaggio in macchina. In effetti la macchina non è una Puma, bensì l’unica Nova rimasta. Il motore 4 cilindri 2.0 Tipo 587/2, raffreddato ad aria, da 130 CV a 6.650 giri con un rapporto peso/potenza favorevolissimo data la massa della vettura di soli 736 kg, rilevati sulla bilancia con pieno di benzina.
Il cambio è a 4 marce, i cerchi sono Fuchs in magnesio da 14” abbinati a pneumatici 205/70 all’avantreno e 225/70 al posteriore, le sospensioni si basano su ammortizzatori Bilstein accoppiati a molle Eibach.