Autobianchi A112 Abarth vs Innocenti Mini De Tomaso: rivali in amore
In principio fu la Mini. La geniale mente diAlec Issigonispartorisce a fine anni ’50 una scatolina di poco più di tre metri in grado di ospitare quattro persone, di concezione brillante, economica e dotata di insospettabili qualità di guida. Il motore anteriore e trasversale è all’avanguardia, le sospensioni sono indipendenti e la trazione anteriore non è ancora una scelta comune per le utilitarie, tutti elementi che contribuiscono al successo planetario dell’inglese.Quando poi il Sig.John Coopermette mano a propulsore, freni e assetto creando l’omonima versione sportiva, la Mini raggiunge il pieno potenziale dominando nelle competizioni e persino – come dimenticarlo – vincendo per tre volte il Rally di Montecarlo contro avversarie che la facevano apparire un orsetto lavatore in lotta con dei grizzly. Tutto bellissimo… un po’ meno per leconcorrentidel segmento che devonocorrere ai ripari. Nei tardi anni ’60 in Italia abbiamo l’850 e la Bianchina, funzionali e pratiche ma troppo antiquate rispetto alla Mini, così sul finire del decennio laAutobianchiprogetta un’alternativa tricolore a quell’inglese sbarazzina. Così, nel1969prende vita ilprogetto “X 1/2”, poi chiamataA112. L’accoglienza è eccellente e le qualità della Autobianchi trovano talmente tanti consensi ed acquirenti che si fatica a tenere il passo delle richieste.Anche in questo caso ci vuole poco perché qualcuno decida di insaporire la ricetta, donando velleità più sportive alla A112, e quel qualcuno è Karl Abarth che modifica profondamente il motore ottenendo58 CV, allestendo gli interni in maniera più completa e vivacizzando l’estetica.
In principio fu la Mini. La geniale mente diAlec Issigonispartorisce a fine anni ’50 una scatolina di poco più di tre metri in grado di ospitare quattro persone, di concezione brillante, economica e dotata di insospettabili qualità di guida. Il motore anteriore e trasversale è all’avanguardia, le sospensioni sono indipendenti e la trazione anteriore non è ancora una scelta comune per le utilitarie, tutti elementi che contribuiscono al successo planetario dell’inglese.
Quando poi il Sig.John Coopermette mano a propulsore, freni e assetto creando l’omonima versione sportiva, la Mini raggiunge il pieno potenziale dominando nelle competizioni e persino – come dimenticarlo – vincendo per tre volte il Rally di Montecarlo contro avversarie che la facevano apparire un orsetto lavatore in lotta con dei grizzly. Tutto bellissimo… un po’ meno per leconcorrentidel segmento che devonocorrere ai ripari. Nei tardi anni ’60 in Italia abbiamo l’850 e la Bianchina, funzionali e pratiche ma troppo antiquate rispetto alla Mini, così sul finire del decennio laAutobianchiprogetta un’alternativa tricolore a quell’inglese sbarazzina. Così, nel1969prende vita ilprogetto “X 1/2”, poi chiamataA112. L’accoglienza è eccellente e le qualità della Autobianchi trovano talmente tanti consensi ed acquirenti che si fatica a tenere il passo delle richieste.
Anche in questo caso ci vuole poco perché qualcuno decida di insaporire la ricetta, donando velleità più sportive alla A112, e quel qualcuno è Karl Abarth che modifica profondamente il motore ottenendo58 CV, allestendo gli interni in maniera più completa e vivacizzando l’estetica.
